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Neve e futsal, fioccano solo applausi dal Sannio. Seicento in diretta per la finale, ma in tanti non capiscono

pala ferrara [1]EDITORIALE  – Partiamo dallo spettacolo del Pala Ferrara. La neve imprevista di inizio gennaio ha inevitabilmente costretto molti appassionati di futsal a restare a casa. La Benevento imbiancata nelle gare dei quarti di finale e semifinale ha lasciato il campo ad una splendida giornata di sole per accogliere 1000 tifosi nell’appuntamento decisivo. Era un derby, vissuto sugli spalti con grande partecipazione, con quell’entusiasmo che coinvolge emotivamente chi la racconta e chi la vive sul rettangolo di gioco. Abbiamo sentito qualche perplessità sulla scelta di giocare nel Sannio, ma il calcio a 5 non è una esclusiva napoletana. Ci sono realtà in grado di organizzare, promuovere e far conoscere il futsal in maniera eccelsa e il Benevento 5, con il direttore generale Antonio Collarile in prima fila, lo ha dimostrato in questa tre giorni da incorniciare. Senza nulla togliere ovviamente a quanto di buono si è visto anche negli anni trascorsi. Ci mancherebbe. C’era un pubblico più di tifosi che di addetti ai lavori, come spesso siamo abituati a vedere e dovrebbe essere anche questa una priorità: provare ad avvicinare un altro tipo di spettatore.

E’ il calcio a 5 campano che deve trarre giovamento da manifestazioni del genere, lo diciamo sempre, pur consapevoli di vivere in clima di perenne incertezza. Non vogliamo entrare nel politichese: il Comitato Regionale, rilanciato dalla gestione Sarnelli, al quale va soltanto detto grazie per tutte le novità che ha saputo portare in poco tempo, sta vivendo un altro periodo buio. Commissariato per l’ennesima volta, anche se per motivi diversi, con l’auspicio di tornare presto ad avere un nuovo responsabile del futsal. E saremo ben lieti che magari vengano fuori più nomi con posizioni diverse. Il confronto può essere utile per essere propositivi.

Tornando alla Final Eight di questa coppa Italia di C1 va un plauso a tutte le squadre partecipanti: a coloro che sono uscite al primo turno, Pozzuoli, Eden Acerrana, Trilem Casavatore e Spartak San Nicola, alle due semifinaliste Oplontina e Leoni Acerra e alle due finaliste Benevento e Limatola. Alla società ospitante resta l’amaro per non aver coronato il tutto con la classica ciliegina sulla torta, ma questa è la legge del campo e i complimenti per il trionfo vanno tutti al club del presidente Fabio D’Angelo, imprenditore giovane con una passione immensa per il futsal, costretto a bussare alle porte di altre città per le gare casalinghe. Magari il sindaco, presente a godersi lo spettacolo, avrà capito anche le potenzialità di questo sport e la necessità di passare dalle parole ai fatti per dare un palasport a Limatola. E il problema, in questo caso, come ben sappiamo, è di tante realtà.

Chiudiamo con un altro numero: 600 persone in diretta sulla pagina facebook di punto5 per la finale. La comunicazione è cambiata e la possibilità che offre il social più famoso, di trasmettere live negli ultimi anni, ha trasformato completamente la metodologia per interagire con l’utente, lettore, spettatore.  Quelli che in molti non capiscono, purtroppo anche nei piani alti del futsal, è che professionalità e qualità si pagano. Siete liberi di fare anche le dirette con l’Ipad e col cellulare, il mercato è libero, ma se vogliamo parlare d’immagine, allora alziamo il livello della conversazione. Se teniamo in piedi una testata giornalistica che parla di calcio a 5 da 20 anni pretendiamo di essere rispettati. Mai preso un euro di contributo a livello nazionale ed a livello regionale, abbiamo sempre dato risalto al lavoro istituzionale di tutti, quando lo hanno meritato. Abbiamo sempre parlato di tutti, ospitato tutti, fatto intervenire tutti, ma dobbiamo solo ringraziare una parte dei club che capiscono l’importanza di sostenere questo tipo d’iniziative e anche tutto il lavoro che facciamo grazie alle due trasmissioni su Piuenne.
Non c’è alcun obbligo, lo ribadiamo, ma se facciamo 8 ore diretta nei quarti di finale, 4 per le semifinali e 3 per la finale, da qualche parte i soldi devono uscire per pagare chi lavora.  In tanti ci fermano e ci dicono “per fortuna che ci siete voi ragazzi, altrimenti di questo sport non se ne saprebbe nulla”. Ecco, ogni tanto ricordarselo sarebbe opportuno: non facciamo la questua, offriamo un servizio.