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SA2ndro Abate, Melillo: “Percorso duro, non ho mai pensato di non farcela”

l [1]Il presidente racconta la straordinaria parabola del club irpino e “smista” le dediche: “Prima di tutto a Rogerio, ma un pensiero lo mando ad Antonio Boccia. E dico grazie a Massimo Abate, questa vittoria è in gran parte sua”

”Sensazioni indescrivibili”. Se potesse riassumere in due parole quello che ha provato quest’anno Jean Philippe Melillo, presidente della Sandro Abate, sarebbero esattamente queste. ”In tre anni raggiungere la Serie A2 era impensabile – racconta – anche se era nei nostri obiettivi. Partire dai campi di Serie D e dopo due anni sbarcare nel nazionale, fare un campionato così e approdare a fianco di club che hanno fatto la storia del calcio a 5 bè, è fantastico”.

Probabilmente solo chi l’ha vissuta da dentro riesce ad avere un’idea dell’altalena di emozioni vissute in questa stagione dagli irpini. Solo chi ha toccato con mano, può percepire il valore di una vera e propria impresa, partita da un evento sconvolgente come la scomparsa di Rogerio. ”Inutile raccontare cosa abbiamo provato tutti in quel momento – sottolinea Melillo – però lì è scattata la voglia di fare ancora di più, di superare i nostri limiti, sia per noi sia soprattutto per lui. Glielo dovevamo. Come dovevamo e dobbiamo tanto a Sandro Abate, che resta la storia del calcio a 5 qui in Irpinia. E’ stato un percorso difficile, pieno di ostacoli, ma devo dire la verità: non ho mai pensato che la promozione potesse sfuggirci”.

Melillo spiega il segreto di questa fiducia incrollabile. ”In primis perchè sappiamo di avere giocatori con una grande forza di volontà, a partire dal capitano Massimo Abate che ha delle capacità fuori dal comune nel tenere unito il gruppo e uscire fuori dai momenti di difficoltà. Dopo la Coppa Divisione abbiamo attraversato un calo vistoso, condito da tanti infortuni: Abate, Fantecele, Bebetinho, Gigliofiorito, Botta. A un certo punto avevamo anche difficoltà a schierare un quintetto, poi c’è stata la svolta con la collaborazione di Nuccorini, che ci ha dato quell’input in più. Qual è stato il primo pensiero al raggiungimento dell’A2? Finalmente ci siamo riusciti. Poi vedere la gioia del nostro capitano, e della dottoressa Rossi (moglie di Massimo Abate, ndr) è qualcosa che ci riempie di soddisfazione e ci ripaga del lavoro fatto perchè loro sono la vera anima della squadra”.

Superfluo parlare di dediche, che vanno ovviamente a Rogerio, a Sandro Abate ma anche ad Antonio Boccia, compianto presidente dell’Alma Salerno. ”Non lo conoscevo benissimo, ma da chi l’ha conosciuto di persona sono riuscito a capire come fosse una persona speciale. Ha dato tanto a questo sport”.

Adesso ci si gode la festa, ma si pensa già al prossimo anno. ”Stiamo lavorando per il rinnovo del mister, subito dopo ci muoveremo sul mercato per qualche aggiustamento. L’ossatura resta la stessa, ma il nostro obiettivo è fare un campionato da protagonisti, non certo da comparse”.

Fonte: calcioa5anteprima