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Medici e infermieri dormono nei taxi anche per pochi chilometri dal Cotugno all’Arenella. Il racconto di Francesco Marino

Francesco Marino, direttore sportivo del Cus Napoli, fa il tassista e trasporta gratis soprattutto medici e infermieri in questo periodo [1]

Francesco Marino, direttore sportivo del Cus Napoli, fa il tassista e trasporta gratis soprattutto medici e infermieri in questo periodo

Tra i tanti lavoratori che in questi giorni sono per strada, una categoria a rischio è quella dei tassisti. Francesco Marino è da 3 anni direttore sportivo del Cus Napoli, storica società del futsal campano, in C2, esce a giorni alterni, le corse quasi esclusivamente per operatori sanitari, e non sono a pagamento, come stanno facendo anche i suoi colleghi: “Garantiamo il servizio per chi ne ha bisogno, le domande sono essenzialmente per presidi ospedalieri e le facciamo gratis. Purtroppo non abbiamo in dotazione mascherine, ci siamo attrezzati noi anche con i guanti e appena possibile laviamo l’auto”.

Nei taxi più grandi, quelli da 6 posti, entrano tre persone, nei taxi classici si cerca in qualche modo di far rispettare la distanza di sicurezza in due, quando capita, ma la paura c’è. “Non sappiamo quando prendi qualcuno che accompagni all’ospedale, che non è medico, se chi è entrato in macchina sta andando per un dolore al braccio o perché ha la febbre. Lo domandi e spesso non ti rispondono. Quando poi sei per strada ti vengono mille pensieri in testa, tornando a casa”. L’immagine che però resta nelle mente è un’altra: “Quello che ogni giorno è nei miei occhi sono medici e infermieri che trasporto. Sono stremati, a volte escono dalla terapia intensiva dopo tantissime ore, forse 18, sono loro a sostenerci, ci invitano sempre a dire di restare a casa. Vedo sguardi stanchi e spenti. C’è qualcuno che per fare qualche chilometro in macchina dal Cotugno all’Arenella si addormenta, mi commuovo,  li sveglio io appena è finita la corsa. Sono con la stessa preoccupazione perché hanno famiglie come noi, ci facciamo forza insieme e andiamo avanti”.