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La Fenix vola in C1, il presidente Agnese a tutto tondo: “Realizzato un sogno, felice che sull’isola si sviluppino i settori giovanili”

Foto: Fenix Ischia C5 [1]

Foto: Fenix Ischia C5

La promozione è arrivata con quattro turni d’anticipo. Che fosse nei pian era ben noto fin dal principio, non è mai mancata l’ambizione dalla parti di Ischia: terra legata in maniera viscerale al pallone a rimbalzo controllato, ha trovato nella figura di Vincenzo Agnese nuova linfa per la promozione sportiva e culturale del prodotto Fenix. Un progetto che parte dalle basi con la scuola calcio a 5, e che ha visto ora approdare la prima squadra nel prossimo massimo campionato regionale. E le mire future, di certo, non vorranno essere banali.

La soddisfazione è tanta, sicuramente – dice il presidente. – Abbiamo realizzato un sogno perché quando la società è nata nel 2017 ci siamo sempre chiesti se mai saremmo riusciti ad arrivare a giocare con il tempo effettivo. Abbiamo creato la prima scuola calcio a 5, abbiamo partecipato per primi sull’isola a campionati Under 17 e 19, e poi negli ultimi tre anni ci siamo resi protagonisti di questa scalata. Prima play-off e Coppa di serie D, poi la sconfitta in finale play-off al primo anno di C2 ed ora questo trionfo. È vero che non abbiamo mai negato la nostra ambizione, ma è altrettanto chiaro che vincere non è mai scontato. Non basta spendere, bisogna saper spendere e soprattutto creare una macchina perfetta che lavora: ciascuno nel suo ruolo per un unico obiettivo. Sulla sconfitta dell’anno scorso la Fenix ha costruito questa stagione straordinaria. La scelta di portare in dirigenza il diesse Ventrone ci ha dato una marcia in più sul mercato, con l’allestimento di una rosa e di uno staff completi e forti. Tutto il direttivo ha fatto in modo da non far mancare nulla al gruppo. Tutto ciò, alla fine, ti conduce a determinati traguardi: i numeri parlano per noi, credo che sia stata una vittoria meritata che tra l’altro sull’isola mancava dai tempi del glorioso Play Park, quindi siamo orgogliosi del risultato raggiunto. La Coppa resta un rammarico, ma non per la sconfitta: l’obiettivo era arrivare in Final Four e ci siamo riusciti. L’amarezza resta perché per vari motivi, soprattutto per nostri demeriti, non abbiamo dato il massimo e quindi resta un rimpianto”.

Da sempre appassionato di basket, arbitro, il numero uno del club farà coesistere le sue passioni con la speranza che accresca ulteriormente quella attorno alla sua creatura.

“La disciplina sull’isola sta crescendo. Lo testimoniano non solo il numero di compagini, anche le categorie a cui si partecipa. La Virtus Libera da anni è protagonista, ora noi siamo in C1 e ci sono squadre in C2 e D. Ma soprattutto ci sono settori giovanili. Noi siamo stati la prima scuola calcio a 5 sull’isola, ma non può che farmi piacere vedere altre realtà come Epomeo e Libera che stanno anche loro coinvolgendo i bambini. Sono il nostro futuro e il nostro percorso mira a far sì che i piccoli tra qualche anno possano esordire in un palcoscenico importante. Nel frattempo dobbiamo farli appassionare e divertire e per questo cercheremo di lottare sempre per fare buoni risultati. Già da tempo stiamo lavorando alla prossima annata sulla base di un progetto pluriennale. Con il direttore Ventrone lavoreremo per essere competitivi in C1, nell’immediato non sarà semplice. Cambiano le regole, gli ambienti e la mentalità e quindi ci sarà tanto da lavorare. Sono contento che i nostri ragazzi possano vivere questa esperienza. Per me il club non è altro che una passione, anche se con il passare del tempo diventa impegnativo: c’è un impegno quotidiano dietro a questa gioia. Fin quando ci saranno i presupposti per portare avanti un progetto che si caratterizzi non solo per i risultati, ma per lo più per i principi sportivi e sociali da trasmettere a tutte le componenti di questa famiglia allora ogni sforzo verrà sempre ripagato e ne varrà la pena. Intanto ci godiamo questo bel traguardo, che ritengo debba inorgoglire tutto il movimento sportivo isolano. Certo, sarà impossibile portare a Ischia 8033 spettatori come nel derby che di Livorno che ho arbitrato in serie B di pallacanestro, tuttavia mi fa piacere vedere sempre più persone avvicinarsi a questo sport che sa essere sempre molto emozionante”.