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Covid-19, la testimonianza di Luca Tenaglia in un lungo post su Facebook: “Non è una passeggiata, virus subdolo. Guardia alta e poche chiacchiere”

Luca Tenaglia [1]

Luca Tenaglia

Una vita al Green Park, ancora una volta nel girone C di C2 dopo lo splendido testa a testa della passata stagione con il Cus Avellino fino al congelamento delle classifiche, dove era tornato nel luglio 2019 successivamente all’esperienza con la maglia del Livingo Sporting Club, Luca Tenaglia ora è risultato positivo al Covid-19 e si è affidato ad un lungo post su Facebook per narrare la sua situazione.

IL POST –  “Sono molto restio a mettere la mia privacy in piazza, e per scrivere questo post ci ho pensato e ripensato più volte. Alla fine ho deciso di scrivere queste parole perché leggo ancora troppa gente che non sa cosa scrive in materia di Covid-19, gente che sottovaluta il problema e la gravità della situazione.
Sono risultato positivo al Coronavirus, con sintomi anche abbastanza forti; ho iniziato sabato pomeriggio con tosse, febbre e mal di testa, e via via che passavano le ore, i sintomi aumentavano, la febbre si alzava, la testa scoppiava, e soprattutto sono subentrati i dolori muscolari e ossei: prima la schiena, poi le gambe e le braccia, infine il torace, tanto da farmi temere di avere la polmonite. I dolori sono stati la parte più brutta di qst vicenda, non riuscivo più a stendermi, sedermi, andare al bagno, rilassarmi, non riuscivo a trovare una posizione per leggere una mail al pc o un msg al telefono, passavo le ore a passeggiare chiuso in una stanza di 10 metri quadri con la febbre a 38.7 ed il mal di testa forte, il tutto per 4 giorni, che però sembravano essere 4 settimane. Insomma, una febbre molto ma molto più violenta di una classica influenza di stagione. Il tutto ciò isolandomi in una stanzetta, che lascio solo per andare al bagno (rigorosamente con la mascherina), e con mia moglie che mi lascia i pasti davanti alla porta della stanza. E sullo sfondo, vivendo in una zona prossima all’ospedale, le sirene di tante ambulanze che vanno e vengono.
Ho sempre saputo che si trattava di Covid, ed il tampone di ieri mi ha dato la certezza, e il dolore più grande è che, nella ricostruzione della mia catena di contagio, la persona che indirettamente me l’ha passato, non ce l ‘ha fatta.
Ora sto meglio, molto meglio, ho ancora sintomi ma in forma molto lieve, e da 24 ore non ho più febbre, ma non dimenticherò mai quel momento in cui, in preda ai dolori, pensavo che se avessi avuto la polmonite sarei potuto essere io parte di quelle scene che si vedono in tv di pazienti nei letti di ospedale con l’ossigeno in bocca; e non posso fare a meno di pensare che se magari quelle stesse cose che ho vissuto, fossero capitate ad esempio ad un mio genitore, come sarebbe andata a finire.
Ora devo solo continuare la quarantena, rispettare il protocollo di isolamento, aspettare la scomparsa dei sintomi rimasti (soprattutto la tosse) ed aspettare il tampone negativo.
Ho scritto questo post per sensibilizzare almeno le persone di mia conoscenza sul non prendere sottogamba il covid, è un virus subdolo, capace di presentarsi nonostante tutte le attenzioni di questo mondo, e vi assicuro che sono sempre stato molto attento nel rispettare le norme di comportamento, ma è bastato un attimo in cui ho abbassato la guardia per beccarmelo.
A me è andata bene nonostante tutto, ma non è stata una passeggiata, e soprattutto, nelle nostre vite, nelle nostre famiglie, c’è tanta gente più debole che potrebbe non farcela. Quindi guardia alta e poche chiacchiere”.