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Mancanza di organizzazione a livello istituzionale, il concetto assurdo di tolleranza del ritardo e la contemporaneità dell’ultima giornata diventa un optional. Ci vogliono regole precise e vanno scritte prima

L'ultimo convengo organizzato da punto5.it [1]

L’ultimo convengo organizzato da punto5.it

Contemporaneità e organizzazione. Parole che a quanto pare nello sport dilettante a livello istituzionale appartengono ad un concetto astratto, in teoria ad un orario fissato da un comunicato ufficiale che prevede nell’ultimo turno di campionato di serie C1 il fischio d’inizio alle ore 18. Tutti seguiamo il calcio dove il famoso quarto uomo, ufficiale di gara, segnala alla giacchetta nera di turno l’esatto momento in cui devono cominciare le sfide. Anche per i secondi tempi. Qualcuno dirà che è semplice avere informazioni esatte con le nuove tecnologie, con le dirette dai campi, ma si faceva anche prima. C’è una regola, si rispetta e c’è un organo di controllo preposto a questo. Basta poco, che ce vo’? Contemporaneità vuol dire organizzazione preventiva.  Auricolare, cellulare, avviso, pronti via e si parte allo stesso momento. Nel calcio dilettante questo non accade nella maggior parte dei casi. C’è un orario fissato e nessun controllo. E così in serie C1, come potrebbe accadere in qualsiasi altro campionato, i ritardi la fanno da padrone. Inevitabilmente, anche la redazione di punto5.it si è trovata coinvolta in questa incredibile confusione, quando ci rendiamo conto che della contemporaneità dell’ultima giornata non c’è traccia.  Arrivano le prime telefonate…Quanto stanno? Uno ha iniziato alle 18, un altro alle 18.10, chi alle 18.20 e chi alle 18.30, il mio risultato non lo devi pubblicare prima degli altri, non è corretto…. E poi… “Ma come non fai il live?”. Un manicomio. E allora  prima sospendiamo gli aggiornamenti, poi decidiamo di dare per par condicio, al termine del primo tempo tutti i risultati aggiornati allo stesso minuto, anche se qualcuno aveva già finito e altri stavano ancora giocando. Minuto 45’, minuto 55’ e risultato finale. Crediamo di aver fatto deontologicamente la scelta più giusta se non fosse però che siamo nel 2014 e non nel 1980. Cioè, per una questione di rispetto verso i lettori e i club abbiamo deciso di dare le notizie dei risultati allo stesso modo, ma è ovvio che oggi con facebook, una telefonata ad un dirigente, oppure ad un amico sul campo della squadra di cui un altro team avrebbe dovuto sapere il risultato, parliamoci chiaro, basta un secondo e il live “modificato” di punto 5 è stato ampiamente aggirato.

E’ possibile che nell’era di cellulari, messaggi, whatsapp, non si riesca a trovare una soluzione che metta tutti d’accordo? E’ tanto difficile caro Comitato Regionale campano e ci rivolgiamo anche ai designatori arbitrali prevedere d’obbligo nell’ultima giornata un commissario di campo per ogni partita che tuteli la regolarità del campionato se le condizioni erano quelle descritte? Ci vuole poco ad essere professionali, non professionisti, anche tra il Dilettanti, ci vuole impegno, spirito d’iniziativa, gente che sappia comandare, persone che chiamino i club il giorno prima e si dica loro: “Domani si gioca tutti allo stesso orario, altrimenti le partite non cominciano”.

Se nessuno controlla poi è anche normale che ognuno tiri acqua al proprio mulino. Caro Comitato, cari designatori  arbitrali, stabiliamo dei punti per l’anno prossimo. Già quest’ultima giornata giocata di mercoledì alle ore 18 non sappiamo quale mente geniale l’abbia potuta partorire con squadre formate da ragazzi che lavorano, che hanno dovuto prendersi ferie etc. etc.  Ed a chiudere c’è il discorso sulla tolleranza del ritardo che nel futsal resta sempre di 30 minuti. Che significa? Tolleranza e contemporaneità non ci sembrano due parole che si sposano tra loro. Dovrebbe essere completamente eliminata, neanche i 15’. E trenta minuti sono una follia. E’ necessario che i club si sveglino, non vi accorgete che c’è un’ultima giornata alle ore 18 di mercoledì la settimana prima, non vi lamentate poi che ognuno inizia la propria gara come crede se c’è, appunto, una tolleranza di mezz’ora e nessuno che controlla. Le regole si scrivono prima, non in corsa. 

Proviamo a fare un tavolo di trattativa, ci siamo anche noi di punto5.it, anzi lo abbiamo già messo in atto con il presidente del Comitato Regionale Campano Vincenzo Pastore che ha dato il suo assenso ad intervenire al prossimo convegno che stiamo organizzando. Diamo risposte, diamoci delle regole precise, chiare, punti fermi per consentire ai club di essere un membro della famiglia del Comitato  Regionale e non un numero di matricola che s’iscrive al prossimo campionato. E’ anche vostro interesse. Basta poco, che ce vo’!