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Scopriamo Nunzio Galeotafiore, giovane talento del Cus Avellino

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Nunzio Galeotafiore del Cus Avellino

Il primo protagonista della rubrica “La promessa” è Nunzio Galeotafiore, pivot classe ’91 del Cus Avellino con tante presenze e 11 gol in prima squadra lo scorso anno. Scopriamo chi è in campo e fuori.

 

Da quanti anni giochi a calcio a 5? Racconta il tuo percorso.
“La mia avventura nel mondo del futsal inizia nel febbraio del 2010 con la Juniores del Cus Avellino, con la quale ho vinto la Coppa Campania nello stesso anno. Il mio debutto non è stato brillante sul piano tattico: venendo dal calcio a 11, all’inizio è stato un po’ difficile adeguarsi ed inserirsi in un contesto dai meccanismi già collaudati. L’anno successivo, non potendo giocare più con la Juniores per motivi anagrafici, il dg Lanzetta mi ha dato l’opportunità di approdare in prima squadra”.

Descrivi le tue caratteristiche tecnico-tattiche.
“Nasco come laterale essendo veloce e dotato di un discreto dribbling, ma lo scorso anno sono stato adattato pivot. Devo ancora migliorare molto dal punto di vista tattico”.

C’è un giocatore nel futsal a cui ti ispiri?
“Adriano Foglia, sia per le sue doti tecniche sia per quello che ha vinto”.

Hai un soprannome legato al calcio a 5?
“In realtà ne ho due. “Il clandestino” è legato a una vicenda all’aeroporto durante un viaggio, mentre da quest’anno mi è stato assegnato il nomignolo “La Pulga”, soprannome del mio giocatore preferito dopo Del Piero, cioè Messi”.

Chi è Nunzio Galeotafiore al di fuori del parquet?
“Come tutti i ragazzi della mia età amo ascoltare musica, giocare ai videogame, guardare film e uscire con gli amici. Inoltre frequento la Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Salerno”.

In C1 i giovani trovano poco spazio e fanno fatica ad affermarsi.
“E’ vero, mi capita poche volte di vedere miei coetanei in campo, nonostante la regola dei due under in distinta. Credo sia un errore non far giocare i giovani, soprattutto in Campania dove c’è una vasta quantità di ragazzi con ottime qualità tecniche. Mister Errico ha molta fiducia nei giovani, ha pazienza e passione con noi perchè sa che siamo il futuro di questo sport”.

Lo scorso anno il tuo bottino è stato di 11 gol complessivi. Oggi nel tuo ruolo c’è una folta concorrenza: credi di poter scalare posizioni nelle gerarchie del mister?
“Tra alti e bassi ho messo a segno 11 reti, di cui una in Coppa Italia e una nel derby con il Solofra, e ho rappresentato con gioia e onore i colori della mia città. Concorrenza? In questo sport non esistono titolari, quindi avere tanti giocatori dello stesso livello è un vantaggio. Personalmente non mi sento superiore nè inferiore ai miei compagni di squadra: so soltanto che devo migliorare e dare il meglio di me quando vengo chiamato in causa”.

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno e per il futuro in questo sport?
“Il mio primo obiettivo è migliorare tatticamente, cercando di apprendere il più possibile negli allenamenti e nelle partite: con mister Errico alla guida sarà molto più facile. Con la maglia dell’Avellino voglio cercare di centrare un piazzamento nelle zone alte della classifica. Per il futuro spero di raggiungere le categorie superiori, ma la cosa più importante è divertirsi”.