[1]Caro Sandro, ricordo ancora il 10 giugno 2017 quando mai riconoscimento fu più giusto per la tua carriera ultratrentennale nella FIGC. Unico dirigente del calcio a 5, in quell’anno, a ricevere l’ambita premiazione della benemerenza. Sei stato molto di più di un comune uomo di sport, colui che quando mi sono avvicinato a questo mondo già aveva le idee chiare su dove lasciare il segno: responsabile del settore giovanile e scolastico. Hai speso la tua vita per questa straordinaria creatura che è il Napoli Calcetto e, nel giorno del 25esimo compleanno, nel 2016, hai raccontato con orgoglio, circondato da tutte le persone che ti hanno accompagnato, un percorso fatto di piccoli grandi successi con i tuoi ragazzi. Oggi sono 30 anni che, insieme a Salvatore e tua figlia Solange, porti avanti la tua idea di sport, quella scuola calcio a 5 e sottolineo calcio a 5 Elite, vanto della disciplina in Campania e in Italia. Perché se l’attrazione del calcio per i bambini e i genitori è sempre più forte, in tanti hanno scelto sempre te o sono tornati sempre da te. Negli ultimi anni, fino a che la pandemia ce lo ha concesso, la festa di fine campionato era il ritrovo di quello che questa società ha sempre rappresentato, una famiglia con i suoi figli. Ed ogni volta che ci siamo ritrovati, negli occhi di chi mi stava davanti, c’era un senso di appartenenza, un rispetto, un amore che è difficile trovare altrove.
Caro Sandro, negli ultimi giorni che sei stato con noi, so che scendevi a lucidare le tue Coppe, le targhe e tutti i riconoscimenti avuti. Volevi che brillassero ancora, che stessero in bella luce. Ma stai sereno, chi ha seminato per tutta la vita un albero con radici così forti, può solo essere orgoglioso e fiero come noi lo siamo di te. La tua stella illuminerà questi ragazzi per sempre.