- Punto5.it - https://punto5.it/news -

Antonio Sgueglia, grafico e fisioterapista del Parete non si ferma: “Devo essere vicino ai pazienti con patologie respiratorie gravi”

Antonio Sgueglia al lavoro in questi giorni [1]

Antonio Sgueglia al lavoro in questi giorni

Antonio Sgueglia è il grafico del Parete, ma soprattutto svolge anche il ruolo di fisioterapista della squadra ed è il lavoro che esercita ogni giorno. “Non mi occupo solo di fisioterapia sportiva ed osteopatia per il Parete Calcio a 5. Avendo praticato tirocinio nei reparti dell’Azienda dei Colli di cui fanno parte l’Ospedale Monaldi e l’ospedale Cotugno, ho acquisito anche competenze per trattare pazienti con gravi problematiche respiratorie –ci racconta – . In questi giorni la mole di lavoro per i fisioterapisti si è ridotta notevolmente a causa del virus del COVID-19 (dato che per molti pazienti il trattamento non è urgente o indispensabile), però il lavoro sta continuando per quei pazienti che hanno bisogno di continuità nel progetto riabilitativo come riportato nell’ordinanza n°16 del 13/03/2020 emanata dal Presidente della Regione Campania. In questi pazienti rientrano quelli che hanno patologie respiratorie gravi dove è necessario effettuare, quasi quotidianamente, fisioterapia respiratoria, che consiste in: ciclo attivo di tecniche di respirazione; pressione positiva espiratoria; manovre meccaniche esterne, quali la percussione del torace, drenaggio posturale e la vibrazione, per aumentare la mobilizzazione secrezioni e la disostruzione delle vie respiratorie. Tutto ciò per ridurre e controllare i sintomi respiratori, incrementare la tolleranza all’esercizio e quindi migliorare la qualità della vita”.

Come tanti anche in questo caso il rispetto delle norme di sicurezza sono essenziali e Antonio ci comunica le sue difficoltà: “Dato che il nostro lavoro è svolto ad una distanza inferiore ad un metro, come per medici e infermieri, anche noi dobbiamo utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuali, che purtroppo scarseggiano, quali: guanti, mascherine, camici ed occhiali di protezione; per salvaguardare la salute dei pazienti e dell’operatore stesso. Nei giorni scorsi un mio paziente aveva la febbre alta ed il medico di base gli ha ordinato il tampone. Nei due giorni successivi, in attesa dell’esito, rivelatosi poi negativo, ho avuto tanta preoccupazione ma poi ho pensato che stavo agendo in maniera professionale, seguendo i protocolli e prendendo le giuste misure per ridurre il rischio al minimo, ed ho continuato il mio lavoro normalmente. E’ una situazione surreale dalla quale spero ne usciremo tutti il più presto possibile”.