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Super rimonta, ma nel finale manca l’apoteosi, la Golden Eagle Partenope prende un buon punto con l’Augusta. Iazzetta: “E’ mancato il sigillo ad un’ottima prova. Arbitraggio da rivedere”

Iazzetta in azione [1]
Quell’urlo strozzato in gola. La Golden Eagle Partenope gioca una partita tutto cuore, va sotto, rimonta e sfiora la vittoria a sette secondi dal triplice fischio finale. Termina 4 a 4 il match contro l’Augusta, i flegrei trovano il quarto pareggio interno stagionale e vengono agguantati dal Policoro in classifica (penalizzato di un punto) ma accorcia sull’Eraclea annientata a Genzano. Un punto, comunque, importante per la truppa di Di Iorio per il rush finale. In rete Arillo, Madonna, De Crescenzo e Melise.

RETI INVIOLATE. Augusto Di Iorio è squalificato, sulla panchina della Golden Eagle Partenope siede il duo Maddaluno-De Martino. Campano recupera, come ampiamente preannunciato alla vigilia, e parte titolare con Amoruso in porta e Imparato, Arillo e Frosolone a completare il quintetto di movimento. Rinaldi, trainer dell’Augusta, opta per Juninho, Texeira, Scheleski, Juninho e Ortisi. Pronti-via e arriva subito un’occasione per la Golden Eagle Partenope con Frosolone che colpisce la traversa. Al 3’ una combinazione tra Jorginho e Scheleski impensierisce Amoruso che si rifugia in angolo. Quando il cronometro segna il 12’, occasione d’oro per i padroni di casa: Arillo salta secco Jorginho sull’out sinistro, Frosolone manca il tap-in a porta sguarnita. Macina gioco la Partenope: Melise imbecca Madonna (16’), mostruoso Juninho in uscita. L’estremo difensore dei siciliani si supera su Campano a venti secondi dal gong, parando un rigore in movimento all’ex Napoli. Il primo tempo si conclude sullo 0-0.

URLO STROZZATO. Non cambia il leitmotiv della ripresa: la Golden Eagle Partenope attacca a testa bassa e sfiora il vantaggio con Arillo dopo un assist geniale di Frosolone. Al 23’ episodio dubbio: l’Augusta avanza Juninho, specialità dei siciliani di giocare gran parte del match con il portiere di movimento, Frosolone recupera, la sfera arriva a Campano che, dopo un batti e ribatti, riesce a calciare: sul diagonale del Cobra c’è un tocco di mano apparso evidente di Texeira che il duo-arbitrale non vede (le immagini chiariranno). Al 24’ gli ospiti passano in vantaggio: dopo un’azione concitata in area di rigore della Partenope, Jorginho arriva al tiro, non irresistibile, che beffa Amoruso: 0-1. Non si abbattono i flegrei che trenta secondi dopo sfiorano il pari con Melise, sul quale si supera un mostruoso Juninho. Gol mancato, gol subito: Melise viene atterrato a metà campo, l’Augusta parte in contropiede e trova il raddoppio con Texeira su suggerimento di Jorginho. Al 38’ la Partenope accorcia le distanze con un tacco di Arlli che converte in rete un passaggio di Melise. I padroni di casa accelerano e colpiscono un palo clamoroso con Melise (40’). Trenta secondi più tardi, l’Augusta fa 1 a 3: l’estremo difensore Juninho avanza senza che nessuno lo pressi e batte Amoruso per l’1 a 3. Il duo Maddaluno-De Martino giocano la carte De Crescenzo portiere di movimento ma subiscono l’1 a 4 di di Scheleski che segna dalla propria metà campo. Partita finita? Macchè! Esce fuori l’orgoglio della Golden Eagle che accorcia con Madonna al 34’ e si rifà sotto prepotentemente con De Crescenzo ad un minuto dal termine. Il PalaTrincone è una bolgia e i flegrei trovano il 4 a 4 con Melise dopo un dialogo da urlo con Arillo a quindici secondi dal triplice fischio. Lo stesso dialogo, però, non funziona a sette secondi dalla fine: l’ex Aesernia recupera palle e s’invola verso la porta in un due contro uno, il passaggio di ritorno di Arillo è troppo lungo a Juninho battuto, con l’urlo del gol strozzato in gola a tutti i spettatori presenti. Finisce 4-4, un punto comunque importante per la Golden Eagle Partenope che sarà impegnata sul campo del retrocesso Roma Torrino tra sette giorni. E lì sarà vietato sbagliare.

SALA STAMPA. Raffaele Iazzetta, vice-capitano quest’oggi contro l’Augusta e uscito malconcio al termine della gara, analizza il pari contro l’Augusta: “E’ un buon punto ma c’è comunque rammarico per quell’occasione nel finale – dice -. Abbiamo disputato una gara di cuore con un arbitraggio da discutere in varie occasioni, soprattutto in oc. La strada è ancora lunga ma con questo spirito possiamo farcela. Fascia di capitano a Campano? Rientrava dopo cinquanta giorni di stop, lo meritava. E’ un’icona di questa squadra, ci aiuterà tantissimo in questo rush finale”.

Carmine Esposito
Ufficio Stampa Golden Eagle Partenope