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Leoni Acerra, è un Tufano da 10 e lode: “Alle chiacchiere ho risposto con il lavoro. Grazie a tutti, specialmente ai tifosi”

leoni [1]Leoni Acerra promosso in C1, meritatamente. Con un campionato strepitoso, con una squadra perfetta. E con un uomo in più, Michele Tufano che racconta così tutta la sua gioia sulla pagina fb. “E alla fine eccoci qua, chiudiamo l’annata parlando della prima squadra: all’inizio della stagione non tutti si aspettavano questa scelta da parte mia, sopratutto dopo aver vinto un campionato con la Cantera, tutti mi hanno criticato pesantemente dicendomi: non potrai mai vincere, non sei in grado di allenare determinati giocatori. In principio ammetto che non è stato per nulla facile, ma sono felicissimo di aver vinto con questo gruppo perché questo mio successo è sopratutto un loro successo e devo ringraziare prima loro, la mia squadra, tutti i miei compagni che dal primo momento mi hanno seguito con passione e sacrificio, sia nei momenti belli che in quelli meno belli. Adesso è un po’ fastidioso che piovano complimenti da tutti, siete i più forti…sei un grande etc., ma non me la prendo con le persone che non credevamo in me e in noi, perché il futsal è anche questo.
Questa vittoria ha un sapore speciale: perché ho vinto con la squadra con cui ho iniziato a fare futsal, prima come giocatore ed adesso come allenatore-giocatore e oggi mi ritrovo qui felice e vincente devo ringraziare solamente loro, questa società magnifica e questa vittoria è ancora più bella perché non si poteva festeggiare nel miglior modo i 10 anni, che a me sembra siano iniziati solamente ieri.
Questa vittoria la voglio dedicare a tutte quelle persone che sono sempre state al mio fianco e che hanno sempre creduto in me, ma soprattutto ai nostri tifosi che meritano questa categoria e palcoscenici di livello ad Acerra, insieme alla società merita profondo rispetto per quello che ha fatto e dato al futsal in questo paese. Adesso voglio solo pensare a godermi questa vittoria e festeggiare i dieci anni, ce l’ho fatta ancora una volta perché non mi stancherò mai di essere criticato e di rispondere alla chiacchiere con il lavoro, i fatti e lasciar parlare il campo.