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A casa del presidente. Il portafortuna nei momenti difficili, quell’amicizia con Franco Minopoli durante una finale play-off. Domenico Aprile si racconta: “L’Ottaviano meglio del mio Napoli. Voglio la serie B al più presto”

Domenico Aprile, co-presidente della Real Ottaviano [1]

Domenico Aprile, co-presidente della Real Ottaviano

Eccoci al terzo appuntamento con la rubrica “A casa del presidente” dove, di settimana in settimana, cercheremo di conoscere meglio l’uomo che si cela dietro la figura del presidente attraverso dieci domande. Questa volta scopriremo qualcosa in più su Domenico Aprile, uno dei tre patron del Real Ottaviano assieme a Antonio Iervolino e Luigi Romano.

Presidente, prima di tutto le chiediamo cosa fa nella vita: qual è la sua attività e da quanti anni la svolge?

Nella vita fuori dai campi sono un imprenditore. Lavoro nel settore delle pompe funebri e, praticamente, è un’attività che svolgiamo da generazioni.

Cosa dicono in famiglia della passione legata al futsal?

Sono riuscito a trasmettere il mio amore per questo sport alla mia famiglia, in particolare a mio figlio Vito che gioca con noi. Anche io, da giovane, ho coltivato in prima persona questa passione.

Ha altri hobby?

Mi piace seguire gli sport, in particolar modo l’ambito calcistico.

Lei tifa? Parliamo di calcio ovviamente…

Sono un tifoso del Napoli.

C’è la partita decisiva per un grande obiettivo della sua squadra del cuore e quella decisiva della sua squadra di calcio a 5. Che fa?

Senza ombra di dubbio seguirei la gara dei miei ragazzi dell’Ottaviano.

Da quanto tempo vive nella galassia del futsal?

Vivo in questo modo, con intensità, da circa sei o sette anni.

Il ricordo più bello legato alla sua esperienza in questo sport oppure ci racconti un aneddoto in particolare.

Penso che la cosa più bella che mi sia capitata in quest’ambiente sia l’aver conosceriuto tante ottime persone. Ho stretto forti legami con altri colleghi ed è davvero una cosa rara diventare amici quando sul campo si è avversari. Ricordo ancora la finale play-off giocata contro Gragnano e porto nel cuore l’amicizia con il loro vecchio presidente Franco Minopoli, ora passato al calcio.

Cosa non le piace del calcio a 5?

Attualmente reputo che gli arbitri non siano sempre all’altezza della situazione. Certo, così come possono sfavorirci possono anche avvantaggiarci ma non è bello quando capitano certi episodi.

Ci dia la sua ricetta per migliorarlo.

Credo che l’ideale sarebbe giocare il futsal solamente nei palazzetti ma, capisco, che non tutti abbiano la possibilità. Direi, quindi, che bisognerebbe migliorare i campi all’aperto che non sempre sembrano sia omologati e che spesse volte sono in condizioni pessime.

Il suo portafortuna?

Ho sempre con me un ciondolo che tocco nei momenti di difficoltà. Anche il mio collega Iervolino ha un portafortuna simile: quando le cose vanno male strofina un corno d’argento regalatogli dal sindaco.