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L’anno speciale di Massimo Abate: “Promozione? Decisiva la gara a Marigliano. Ho un gruppo di amici straordinari e tanta voglia di giocare ancora”

Massimo Abate [1]

Massimo Abate

Leader del campionato cadetto, dopo un’estate dalle mille emozioni. Quelle della gioia per un salto doppio di categoria, con la promozione in C1 e il titolo rilevato dal Saviano e quella delle lacrime, per la tragedia della morte di Rogerio. La notizia arrivata prima del ritiro, un colpo al cuore per tutti ed in particolare per i suoi nuovi compagni di squadra, la Sandro Abate, pronta ad accoglierlo. Un club nato nel nome di Sandro, papà del capitano e adesso con un motivo più per sudare quella maglia. Massimo Abate ha costruito un piccolo gioiello dalla D con l’ambizione, mai nascosta, di voler calcare il palcoscenico della A.

“Noi abbiamo un grande onere e un onore, quello di portare in alto la memoria di mio padre e di Rogerio in giro per l’Italia. E’ uno sprone a fare meglio per me stesso e per tutti i miei compagni”.

L’anno scorso la serie B sembrava francamente essere più competitiva, anche nel rapporto tra la Campania e le squadre fuori regione. Il girone d’andata non ha detto questo.
“Era sicuramente una serie B diversa, le campane non hanno lottato per la promozione, anzi, c’è stata anche una retrocessione. Ora sembra essere un’altra storia, i valori delle pugliesi e delle lucane sono un po’ più bassi. Attenzione però agli innesti del Polignano e del Bernalda che si sono notevolmente rinforzati. La Campania ha dominato, ma occhio al girone di ritorno”.

E’ una promozione che davvero si può decidere in pochi scontri diretti o possiamo aspettarci qualche passo falso da parte di tutti?
“Per me sarà decisiva la gara di Marigliano. Alcune partite possono essere delle variabili, a cominciare dall’Alma Salerno che ci ha battuto in Coppa, ma il 6 gennaio a Pratola Serra troveranno  una squadra diversa. Oltre a qualche ostacolo lungo il percorso, al Pala Aliperti, probabilmente, ci giochiamo la promozione”.

Hai avuto qualche piccolo problema fisico, non sei più un ragazzino, ma la voglia di scendere su quel parquet è sempre la stessa.
“Fin dal raduno ho avuto qualche difficoltà muscolare, la generosità e la voglia di accorciare i tempi, ha portato ad avere delle ricadute. Mi sono allenato pochissimo e nonostante tutto sono riuscito a prendermi qualche soddisfazione: la vittoria col Napoli ne è stato l’emblema. Che siano 34 o 17 di anni, la voglia di scendere in campo è sempre la stessa, fortissima”.

L’arrivo di Cundari è stato importante, con Comella c’è grande intesa.
“Ha portato serenità all’interno dell’organizzazione della squadra. Grande feeling con Vinicio che ha una capacità straordinaria motivazionale nei confronti del gruppo, sposata a meraviglia al contributo tecnico-tattico di Cundari”.

La Campania sta tornando ad avere un biglietto da visita di primo livello nel futsal. Società strutturate, organizzate e solide. Siamo finalmente ad un punto di svolta?
“Con l’avvento di Antonio Sarnelli anche a livello regionale siamo riusciti a vivere una stagione migliore rispetto al passato. Le squadre nel nazionale stanno facendo grandi cose, dal Napoli alla Feldi Eboli. Poi quasi sicuramente avremo due campane in A2 e questo per noi è fondamentale”.

Un augurio per il 2018 a te stesso e al mondo del futsal.
“A me stesso, di continuare a vivere questa cavalcata. Lo dico ai miei compagni che non sono solo giocatori, ma soprattutto fantastici amici: Attanasio, Mazzocchi, Botta,  Fantecele, Bebetinho, Testa, tutti, ho un rapporto speciale con ciascuno di loro che va al di là del campo. Agli altri auguro di conciliare programmazione e divertimento, la serietà nel futsal è tutto. Se si riesce a vivere in modo sereno la vita di una società, sicuramente ci si riesce anche a divertire”.