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Real Acerra, parla il presidente Picardi: “Così non si può proseguire. Il protocollo e le troppe gare rinviate non tutelano le società”

picardi [1]L’A.S.D. Real Acerra C5 è nata nella scorsa estate ma, nei fatti, ancora deve effettuare il suo debutto in gare ufficiali: l’emergenza epidemiologica che sta tenendo con il fiato sospeso l’intera popolazione mondiale, come temibile, non ha risparmiato il mondo del futsal ed è così che ci siamo visti rinviare le gare previste per la prima e per la terza giornata di campionato (alla seconda giornata, come da calendario, era previsto un turno di riposo e quindi nemmeno si è giocato). Massimo sostegno morale e pieno rispetto per i tesserati delle due società che sono incappati in questo incubo, ma purtroppo l’intero movimento dilettantistico non può andare avanti così: andrebbe adottato un protocollo che permetta di continuare a giocare se i contagiati sono dirigenti o se è un solo calciatore (andrebbe magari stabilito un numero massimo di calciatori contagiati oltre il quale, poi, sospendere temporaneamente le attività di quella società).
La società con le precedenti affermazioni non intende assolutamente andare a puntare il dito contro chi ha avuto la sfortuna di beccare il virus ma contro chi dovrebbe gestire ed organizzare il tutto e che, in linea con quanto promesso nei mesi estivi, dovrebbe stilare un protocollo che vada a tutelare le società; le quali in questo delicatissimo periodo storico hanno comunque deciso, facendo un immane sforzo, di continuare l’avventura nel mondo del futsal: si vuole ricordare che le società mensilmente affrontano costi di gestione e vederli vanificati per un protocollo forse troppo rigido che ti costringe per un intero mese, dopo aver affrontato ed adempiuto a tutti i costi gestionali e di rimborsi spese, a non disputare nemmeno una gara ufficiale fa rabbia.
Si ribadisce che con la presente non si vuole imputare il dito contro nessuno ma solamente indurre tutti ad un’attenta riflessione; riflessione che alla ripresa dei campionati (che speriamo riprendano quanto prima) possa portare ad un organizzazione dei calendari e dei recuperi delle gare non disputate in modo tale da andare sempre a tutelare gli atleti e le società che, in quanto appartenenti al mondo dilettantistico, all’indomani di ogni seduta di allenamento o gara devono far conti con una propria vita privata e lavorativa (e quindi non potrebbero reggere ritmi di gare ravvicinate come accaduto nel recente passato per le categorie professionistiche di calcio).
In attesa di tornare a far parlare il rettangolo verde (unico vero giudice inappuntabile), facciamo un grosso in bocca a lupo a tutte le società che in questo periodo, soprattutto dopo l’ultimo DPCM, stanno vivendo un periodo davvero complesso e difficile ma soprattutto a chi in questi giorni sta lottando contro questo dannato virus… speranzosi che questo periodo di quiete e di stop dell’attività agonistica possa indurre chi di dovere ad adottare misure e decisioni che vadano a tutelare le società e gli sforzi da loro fatti.
Il presidente
Giovanni Picardi