Chiamatelo pure miracolo. In fondo nessuno avrebbe scommesso che il Napoli Vesevo riuscisse nell'impresa di vincere il campionato di serie A2. Soprattutto quando a distanza di poche settimane due pedine importantissime nello scacchiere tattico come Alan Gerbasi e Sebastian Corazza, per motivi differenti, avevano abbandonato la squadra. Niente innesti, ma un gruppo sempre più solido, quello costruito in maniera egregia dal tecnico argentino Facundo Ruscica, capace di sovvertire ogni pronostico. A Putignano è andata in scena la partita dell'anno, quella che rimarrà negli archivi della memoria e nella storia del futsal campano. Sensazioni raccontate dal presidente del club, Edoardo Cardillo: "Quando sono andati sul 6 a 0 credevo di assistere ad un film dell'orrore. Mai giocato così male, tutti i sacrifici di un anno buttati via. Nella ripresa ho deciso di mettermi quasi a bordo campo, attaccavamo dove era riservato il posto ai tifosi ospiti, volevo trasmettere fiducia ai ragazzi, far sentire la mia presenza, incrociare il loro sguardo". E la squadra ha reagito fino al gol di Campano che ha mandato tutti in visibilio. "Un'emozione incredibile, ci ho sempre creduto e siamo stati premiati".
Un successo strano per un club figlio di pochi eletti. E il patron pensa di andare altrove: "Ad oggi non ho avuto nemmeno una telefonata di congratulazioni dalle istituzioni di San Sebastiano. C'è una tale indifferenza che il primo pensiero l'anno venturo è emigrare per radicarci in un altro territorio. Qui nessuno ha sposato il nostro progetto. Ci trasferiremo a Ponticelli o al Palabarbuto".
C'è voglia di gettare le basi di una nuova e forte realtà in serie A, con una clamorosa proposta: "Proveremo a portare avanti le nostre idee con le scuole e con i giovani, ma non scarto assolutamente l'ipotesi di un possibile accordo per costruire una società più forte. Con la crisi economica-finanziaria che c'è, bisogna accantonare le velleità di natura personale e concentrarsi con progetti sportivi condivisibili".
Dalla Gazzetta dello Sport