Una stagione tanto esaltante quanto inaspettata, un sogno promozione che per un pelo non è diventato una fantastica realtà. In casa Real Ottaviano si riparte proprio da questo straordinario risultato, con la convinzione di poter ripetere, se non migliorare, il proprio score. A trainare i vesuviani rossoblù ci sarà ancora Ciro Russo, pronto a far salpare la propria nave per mari ancor più limpidi. Come da prassi, un pò per scaramanzia ed un pò per tenere alto il livello d’umiltà, quest’ultimo vero e proprio punto di forza nel campionato scorso, il tecnico delinea la permanenza nella categoria come obiettivo stagionale del prossimo campionato: “In primis punteremo alla salvezza nel minor tempo possibile, senza distogliere, però, lo sguardo verso la zona play-off qualora si creassero le condizioni”. La rosa dello scorso anno è stata impreziosita da due colpi importanti, come conferma lo stesso coach: “Abbiamo ufficializzato Cavaliere, ex Isef, e Avallone, nell’ultima stagione militante in C1 con la maglia della Traiconet. Cessioni? In seguito all’epurazione attuata alla vigilia dei play-off lo scorso 16 aprile, la rosa è stata confermata in toto. Soltanto Enzo Di Martino è al momento fuori essendo al capolinea della sua carriera. La Traiconet del mio ex presidente, Longobardo -prosegue il tecnico- ci aveva richiesto Coppola e Vito Aprile. Il non averli ceduti ad una squadra di serie B non può che rappresentare per me un motivo d’orgoglio”. Dall’anno prossimo le squadre di serie C2 avranno l’obbligo di registrare in rosa almeno due giovani under 21, ecco cosa ne pensa il tecnico vesuviano: “Spero che questo provvedimento giovi all’intera categoria, ma purtroppo ne dubito. A mio avviso le società non sono ancora pronte per questo cambiamento, basti pensare a diversi organici, come alcuni del nostro girone che sono tra i più importanti, come Gragnano e Turris Octava, che godono di una rosa di giocatori dall’età media avanzata. Penso che molte squadre ricorreranno a degli under 21 fittizi, inseriti in lista solo per riempire gli spazi vuoti: giocatori che vedranno le partite costantemente dalla panchina, dei semplici riempiliste. Quale potrebbe essere la soluzione? Estendere il numero di giovani da dover inserire. Soltanto così -continua il coach- si eviterebbe una C2 da “pensionamento”. Dovrebbero essere almeno quattro i ragazzi classe ’90, se non classe ’94 o ’95”. L’inizio del ritiro è previsto per il primo di settembre, due giorni prima dell’esordio stagionale in coppa Italia. Quest’ultima è una competizione che nell’attuale formula non convince il trainer rossoblù: “A noi squadre di serie C2 non serve a nulla. Anche nell’ipotesi di vittoria, lo stesso non riusciremmo ad approdare alla fase nazionale. Credo che sarebbe meglio disputare una competizione di coppa, parallela al campionato, esclusivamente per le squadre di C2 dove la posta in palio, ad esempio, potrebbe essere la priorità nella graduatoria di ripescaggio”. L’allenatore ottavianese conclude il suo scoppiettante intervento con una riflessione generale sulle trattative per l’acquisto di calcettistii: “Durante il calcettomercato tutti coloro che vengono contattati diventano improvvisamente dei fuoriclasse. Alzano in maniera vertiginosa le proprie pretese economiche, spesso in misura superiore a quelle che sono le proprie qualità. In diverse occasioni sono portati a fidarsi di personaggi che pur di portarli nella propria squadra promettono un compenso economico astronomico, che poi, come spesso succede, in seguito non viene erogato, oppure viene dispensato soltanto in minima parte. Questo li porta a rifiutare offerte meno eclatanti dal punto di vista della cifra, senza pensare che tali offerte se non sono clamorose è proprio perchè in caso di accettazione verranno rispettate. Se questi calcettisti vogliono essere presi in giro allora vadano da queste persone che, soltanto a parole, promettono grandi cose. A questo punto non posso che elogiare Salvatore Avallone, sceso di categoria non per soldi, ma per mettersi in discussione e cercare di imparare qualcosa anche dal sottoscritto. Ha scelto una società che non promette ingaggi faraonici -conclude il tecnico-, ma che vuole semplicemente divertirsi”.