Una squadra unita, un gioco grintoso, la voglia di vincere a tutti i costi, queste le caratteristiche del Cus Avellino C5, che questa sera, davanti a circa 400 spettatori, ha offerto una prova esaltante, riuscendo ad imporsi col risultato di 4-2 sul Futsal Solofra, nel primo derby stagionale, valevole per la prima gara del secondo turno di Coppa Italia. Vittoria doveva essere e vittoria è stata per i bianco verdi, sugli scudi l'estremo difensore Maurizio Preziuso e il centrale difensivo Luigi Milito, per i quali la gara era particolarmente sentita: chi per motivi familiari (Gerardo Preziuso è infatti l'allenatore dei portieri del club conciario), chi per ‘questione' di origini (Milito è solofrano doc), i due atleti bianco verdi si sono resi autori di un match sopra le righe.
PRIMO TEMPO – Tornando al match, mister Carbone schiera il quintetto tipo con Preziuso a difesa dei pali, Padovano e Oliva arretrati, Parente alle spalle di Marrone. Mister Cocchia risponde con Vitiello in porta, capitan Nicodemo, Garofalo, Lettieri dietro bomber De Maio, capocannoniere del torneo di C1. Le squadre partono contratte, vista l'importanza che ricopre la gara sia dal punto di vista sportivo che emotivo. I primi 10 minuti vedono da una parte Preziuso dall'altra Vitiello impegnati a chiudere lo specchio della porta alle bordate avversarie. Il Solofra costruisce buon gioco, mister Carbone tenta di cambiare le carte in tavola e manda in campo Milito a rilevare Oliva. Appena entrato, il ‘bombardiere' bianco verde innesca la manovra, bella triangolazione con Parente che crossa al centro, dove pesca Marrone. L' ‘imperatore' non fallisce e segna il gol del 1-0 per i padroni di casa. I rosanero mettono fuori la testa e dopo appena 3 giri di orologio Ciarletta, ex di turno, beffa Preziuso per il pareggio, ma l'illusione dura pochissimo. Servono solo 60 secondi a Gigi Milito per ristabilire i vantaggio per i padroni di casa, con una bella infilata dalla destra che lascia Vitiello di stucco. Scivola via così la prima frazione di gioco, con Avellino intenzionato a chiudere presto le ostilità e Solofra abile, ma lento, nelle ripartenze.
SECONDO TEMPO – Nella ripresa, il Solofra si affida a bomber De Maio, ma Oliva e soprattutto Padovano chiudono bene gli spazi al goleador della C1. Al 5' Parente si trova a tu per tu con Vitiello, Gaeta ci mette un piede di troppo e la palla termina in rete per il 3-1 avellinese. Ma non finisce qui perché al 14' è Milito Show: il ‘Barone Rosso' riceve palla direttamente da Preziuso e percorre come un treno la corsia destra, nonostante il pressing a dir poco asfissiante di Napoli, che tenta in tutti i modi di ostacolare la corsa del numero 2 avellinese. Inarrestabile, Milito riesce a mettere in mezzo per Parente che, tutto solo, tira in porta. La palla si insacca alle spalle di un attonito Vitiello per il 4-1. Esplode la gioia dei tifosi di fede avellinese accorsi in massa alla tendostruttura del Campo Coni. Parente, correttamente, tributa un applauso a Gigi Milito: l'ovazione del pubblico è tutta per il ‘bombardiere' che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, la sua voglia di portare a casa il derby ad ogni costo. Il Solofra tenta in tutti i modi l'arrembaggio alla porta difesa da Preziuso, i conciari cominciano a crederci, costringendo i padroni di casa al quinto fallo. Sul pallone si porta Garofalo, sulla sua botta va sicuro Preziuso che respinge di forza deviando in angolo. Momenti di tensione in campo quando Milito sbaglia il tiro libero per il quinto fallo rosanero. Screzi con Garofalo, entrambi si accomodano in panchina. Ancora De Maio per il Solofra si fa vedere sotto la porta avellinese, ma capitan Venezia fa buona guardia e blocca tutti gli spazi. Per i rosanero però c'è ancora il tempo di una rete: gran mischia in area avellinese, Padovano tenta di mettere fuori la palla ma sbaglia e beffa Preziuso, accorciando le distanze.
Termina dunque 4-2 un match dall'alto tasso emotivo e tecnico, che ha visto fronteggiarsi due squadra che sicuramente avranno ancora molto da dire sia in campionato che nel prosieguo della competizione tricolore. Alla fine, onore al merito agli avversari, ma un grande plauso alla compagine guidata da Pino Carbone per la caparbietà dimostrata, nonostante qualche momento di ‘ordinaria follia'.