Lo si vede in quasi tutte le gare del suo Sant'Egidio assiepato a bordo campo in religioso silenzio, concentrato, come se volesse trascinare la sua squadra alla vittoria, come se desiderasse interagire telepaticamente nel match venendo in soccorso ai suoi compagni. Francesco Ferraioli non ne puo' più di stare lontano dal contesto che più si gli addice: un campo di calcio a 5. Da tre mesi il giovane bomber, classe '87, è alle prese con un grave infortunio ai legamenti crociati, ma la riabilitazione fisioterapica sta dando ottimi esiti ed il ritorno del pupillo del patron Attianese tra le file della compagine salernitana si avvicina.
Quando inizierà ad allenarsi e prendere contatto con il pallone?
"La fisioterapia è andata molto bene, ma il medico mi ha consigliato di iniziare ad allenarmi a metà gennaio. Non vedo l'ora di calcare nuovamente il campo".
Dunque quando il tecnico Malafronte potrà schierarla?
"Se la riabilitazione atletica non subisse intoppi, dovrei riscendere i campo per fine febbraio e rientrare per la sfida interna contro il San Marzano (27esima giornata ndr)".
Il sabato è sempre presente alle gare di campionato della sua squadra?
"Si. Assisto a tutte le gare nervosamente sperando che la mia squadra possa sempre vincere".
Crede che il patron Attianese abbia allestito una squadra competitiva con gli innesti di Pepe, Arrichiello e Mansi?
"Il gruppo è compatto, coeso e ricco di elementi di esperienza, pero', manca un pivot che riesca a mettere la palla dentro. Difatti costruiamo molto sul piano del gioco, ma concretizziamo poco".
Secondo lei è stato prematuro parlare, ad inizio anno, di play off? Queste voci hanno fatto male allo spogliatoio?
"No perché abbiamo sempre avuto la consapevolezza di essere un collettivo con tutte le credenziali per raggiungere la post season. Non siamo messi bene in classifica, ma sono convinto che potremo centrare l'obiettivo play off riprendendoci nel girone di ritorno e iniziando ad arpionare tutti i punti persi per strada".
Crede sia stato prolifico il cambio di 3 allenatori nel giro di 2 mesi?
"No, il cambio di allenatore in qualche modo destabilizza sempre gli equilibri interni. Se la società ha agito cosi' avrà avuto i suoi buoni motivi e vanno rispettati".
Come spiega la flessione della sua squadra sebbene vi siano nell'organico elementi di grande spicco?
"Sprechiamo troppe occasioni. Certe volte andiamo troppo sicuri sulla palla e sbagliamo dei gol molto facili. Occorrerebbe un po' di grinta in più perché le partite non si vincono solo con l'ausilio della tattica".
Partecipa agli allenamenti della squadra?
"Partecipo quasi sempre quando torno dal centro terapeutico. Sono sempre in contatto con i miei amici ed il mister e quando vado al campo mi fanno sentire bene, mi risollevano psicologicamente elogiandomi sempre. Per questo li ringrazio pubblicamente".
A proposito di Malafronte come le sembra il nuovo allenatore? Pensa che sia la persona giusta per il Sant'Egidio?
"Malafronte è un buon allenatore, ma soprattutto un buon motivatore. Credo sia la persona adatta alla guida tecnica del Sant'Egidio".