Una società seria, un team che al secondo anno di calcio a 5 ha come obiettivo quello di uscire dal rettangolo di gioco sempre con la casacca sudata, regalando alla propria tifoseria le gioie che merita: la Calorese è l’orgoglio sportivo di Calore, piccola frazione facente parte del comune di Mirabella Eclano.
Colonna portante del progetto biancoverde è Gianluca Vacca, capitano degli avellinesi e centrale difensivo di grande esperienza. Classe ’86, il calcettista eclanese sogna di crescere anno dopo anno insieme agli altri componenti della squadra.
L’ultima sconfitta in casa del Campana di certo non vi demoralizza. Qual è il vostro obiettivo stagionale?
“In estate puntavamo senza mezzi termini ai play-off, ma dopo alcune partite ci siamo resi conto di non essere ancora pronti per raggiungere tale traguardo. Inoltre, alcuni problemi di spogliatoio non ci hanno semplificato il compito. In ogni caso da qui al termine del campionato giocheremo sempre al massimo delle nostre potenzialità”.
Nel prossimo week end probabilmente non disputerete il derby in casa del Mercogliano. Vi aspettavate un epilogo del genere? “I nerazzurri sembrano essersi ritirati dal torneo in seguito ai spiacevoli eventi accaduti nel match contro il Campana. Dispiace che una società debba ritirarsi per fatti extracalcistici, ma il nostro è uno sport che cerca di formare prima gli uomini che i calciatori. Resteremo fermi una settimana, ma siamo già concentrati sul prossimo impegno casalingo contro l’Agostino Lettieri”.
Il vostro segreto?
“Siamo un gruppo che, seppur sorto solo lo scorso anno, è già ben amalgamato. Lottiamo l’uno per l’altro e ci incoraggiamo a vicenda: lo nostra forza è batterci per tenere alto l’onore della terra che rappresentiamo”.
La favorita per la promozione?
“Secondo me i Sanniti Five Soccer hanno qualcosina in più rispetto alle altre, ma anche il Campana mi ha impressionato positivamente”.
Il suo saluto ai tifosi?
“Il loro sostegno è commovente. Ci seguono in maniera massiccia sia in casa che in trasferta, incoraggiandoci incessantemente nonostante il fatto che stiamo regalando loro più dispiaceri che gioie. Li abbraccio uno ad uno”.