Cesar Cruz, direttore generale del Gruppo Sportivo Isef, parla delle ultime Final Eight Scudetto, della Confederation Cup , dell'affiliazione alla Juventus e dei prossimi progetti
- Sono appena terminate le Final Eight Scudetto serie A femminile. Non posso fare a meno di chiederle un resoconto su questo evento sportivo, per la cui realizzazione lei ha dato un prezioso contributo.
Sono stati quattro giorni di grandi emozioni, importantissimi a livello professionale. Abbiamo raggiunto un grande risultato dal punto di vista organizzativo e mediatico, dal quale tutto il movimento di Calcio a Cinque esce a testa alta. In campo si è potuto vedere il livello altissimo di tutte le squadre. Grazie alla Federazione, alle società, alle atlete di tutte le squadre, ai giornalisti, al pubblico presente e a quello televisivo, ma soprattutto a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte. Questo evento è stato il risultato di un lavoro accurato anche se svolto con pochi giorni di anticipo, un lavoro d'equipe. Abbiamo cercato di fare, senza sosta, il meglio per la gestione delle squadre, per l'accoglienza in albergo e per tutta l'organizzazione. Da Peppe Boccia, Antonio Flaminio, Amalia Di Palma, Francesco Nunziata. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno lavorato incessantemente in questi tre giorni, che hanno contribuito realizzando il proprio dovere senza avere alcuna visibilità. Un ringraziamento speciale va al sig. Gennaro Nappo, responsabile del Palazzetto di Cercola. Ci ha messo a disposizione la struttura e il personale che ha dato un grandissimo contributo alla riuscita della manifestazione. Ringrazio poi il Presidente Boccia per avermi dato questa possibilità. Abbiamo vissuto dei momenti di grande emozione. Non vorrei esagerare, ma in alcuni momenti mi è sembrato di respirare la stessa aria di competizioni internazionali importanti. E' stato molto bello.
- Il risultato ottenuto della squadra, secondo lei, ha deluso le aspettative? Se si, cosa non ha funzionato?
Non è delusione, sono tanto dispiaciuto, rammaricato, perché avevamo le carte in regola per arrivare fino in fondo. Siamo stati penalizzati da episodi sfavorevoli, che talvolta abbiamo contribuito a creare. Per riuscire nelle grandi imprese ci vuole soprattutto una grande testa. E' lì che abbiamo peccato perché ci siamo lasciati trascinare dal nervosismo, non gestendo al meglio il momenti difficili che si sono presentati.
Vorrei sottolineare la professionalità dall'equipe tecnica da mister Conza, Palmieri, Di Sarno, Franzese, Napolitano fino a Pezzullo, unico assente, giustificato però perché in viaggio di nozze. Abbiamo vissuto momenti indimenticabili che ci hanno fatto sognare. Che dire, sarà per la prossima, senza assolutamente mollare.
- Come commenta l'ottima prova delle ragazze contro il Città di Pescara?
Ho desiderato tanto questa vittoria. Era quella più importante, che doveva dare alla squadra la spinta per arrivare in finale. E' stata una partita giocata con grande cuore e determinazione senza regalare un centimetro, con una grande capitan Flaminio e compagne, certo non esprimendo un gioco di squadra, non perché non si era lavorato in tal senso, ma semplicemente perché in questi grandi eventi subentrano fattori psicologici che dobbiamo imparare a gestire.
- Il modo in cui il Gruppo Sportivo Isef ha gestito quest'evento ho lasciato tutti senza parole, soprattutto grazie alla collaborazione con Metropolis TV. Il binomio Calcio a Cinque – TV allora funziona?
Certo che funziona. Parlano i risultati. E' stato un evento mediatico senza precedenti per il Calcio a Cinque, seguito in tutto il mondo. Ho ricevuto telefonate e messaggi anche dal Sudamerica. Faccio i miei complimenti al direttore di Metropolis TV Giuseppe Del Gaudio e a tutto il suo staff di Metropolis e Calcio Five, perché insieme abbiamo svolto un ottimo lavoro.
- Contemporaneamente alle Final Eight Scudetto, lei si è dovuto occupare anche di un altro progetto molto importante, la Confederation Cup per il settore giovanile. Ci racconta un po' come si è svolta finora?
Questo progetto è nato con l'obiettivo di concludere le attività di scuola calcio dell'Isef attraverso un torneo che promuovesse la socializzazione e la fratellanza tra i ragazzi, dai cinque ai tredici anni, dell'Isef e quelli di Poggiomarino e dei paesi vicini. Dieci giorni in cui potersi divertire insieme. Questa, che si sta ancora svolgendo, è la prima edizione. Per ciascuna categoria sono state create diverse squadre, che prendono il nome dai Paesi del mondo. Ciascuna squadra è stata affidata ad un allenatore. Grazie agli sponsor, che hanno seguito il progetto, è stato messo a disposizione di ciascun ragazzo il materiale sportivo necessario. In questi giorni si stanno svolgendo le fasi finali, che si concluderanno domenica 5 luglio con le premiazioni.
- Insomma, può dirsi un esperimento riuscito?
E' un esperimento assolutamente riuscito e a questa prima edizione ne seguiranno sicuramente delle altre. La cosa che mi ha maggiormente colpito è stata la grande partecipazione e il coinvolgimento dei familiari dei ragazzi, che tutte le sere stanno riempiendo gli spalti del Pequeno Estadio Isef.
- I prossimi impegni vedono l'Isef affiliata alla Juventus. Questo è un grande traguardo, che ha ancora una volta lei come artefice principale. Cosa può dare all'Isef questo rapporto di collaborazione con la società piemontese?
Siamo agli sgoccioli. La firma del contratto è prossima e sono fiero di aver portato questo progetto all'Isef. Delle mie esperienze nel settore giovanile questo è di certo il progetto più importante. Nel passato ho già seguito tanti progetti dedicati ai giovani, sia in Europa che in Sudamerica. Abbiamo abbracciato questo progetto per assicurare ai ragazzi una corretta crescita sportiva, sociale ed educativa, attraverso un programma personalizzato. Lo scopo del progetto Juventus ha la finalità di creare il migliore progetto di scuole calcio al mondo. Per questo l'Isef, tramite la stretta collaborazione con al Juventus, potrà offrire un servizio ancora superiore di quello che già garantisce.
- Ed ora quali sono i suoi prossimi obiettivi? Cos'ha intenzione di tirare fuori dal cilindro?
Stiamo vivendo giorni importantissimi per la programmazione in vista della prossima stagione agonistica. Certamente il rafforzamento del settore giovanile una priorità importantissima. Certo l'Under 21 e l'Under 18 sono settori da curare con grande attenzione ancora. Poi entriamo a livello nazionale con il grande passo in avanti fatto con la maschile, che si andrà a giocare la sua prima stagione in serie B. La femminile, invece, dovrà guardare avanti, imparando dai propri errori e cercando di migliorare per raggiungere nuovi è più esaltanti obiettivi. Dobbiamo essere pronti per affrontare questo anno con ancora più impegno, serietà e professionalità. A livello personale… sogni e tanti sogni ancora!