Una stagione altalenante, un inizio difficile, la risalita e poi il nuovo crollo. Il risultato finale per il Nocera è un terzultimo posto col brivido, poichè il pareggio subito dal Solofra all’ultimo secondo a Maddaloni ha permesso ai molossi quanto meno di evitare lo spareggio con gli irpini. Ora tutto passa dal derby in casa del Sant’Egidio, dove il team di Petti dovrà obbligatoriamente vincere per conservare la categoria. Il tecnico si mostra fiducioso.
Mister, un campionato tra alti e bassi. Come giudica il terzultimo posto finale?
“Sicuramente è la posizione che rispecchia il nostro rendimento, siamo stati troppo discontinui. Alla vigilia avremmo pensato di disputare un campionato più tranquillo, nonostante non fossimo una squadra di spessore: se fossimo stati più continui da gennaio in poi ci saremmo riusciti, ma questa squadra manca di personalità e di un leader che la trascini. Il rammarico è che nel momento in cui eravamo sui binari giusti è mancato il carattere. In ogni caso, alla luce di quanto accaduto nelle ultime giornate, la classifica avrebbe potuto essere addirittura peggiore”.
Come arriva la squadra a questo appuntamento?
“Non voglio fare polemica, ma ci sarebbe da discutere. Fino alla scorsa settimana eravamo convinti di giocare il 12, poi lunedì è arrivata la comunicazione che la data del match fosse il 5, martedì abbiamo svolto l’allenamento ma alcuni ragazzi erano fuori per i ponte. Ieri sera ho avuto tutti a disposizione, ci siamo guardati negli occhi: ora non conta la condizione fisica e tattica, ma solo la voglia di non essere condannati. Serve senza dubbio un colpo di coda, perchè se giochiamo come nelle ultime uscite non siamo favoriti. Confido molto nell’attaccamento alla maglia, una cosa che sembra aliena ma noi siamo tutti di Nocera e spero che questo possa dare quel quid in più”.
Quanto può pesare il fattore campo?
“Non tantissimo, poichè col Sant’Egidio ci conosciamo. In campionato abbiamo vinto ed anche in casa nostra abbiamo fatto meglio nonostante il pareggio. Temo solo la mia squadra, di cui non riesco a prevedere la risposta perchè spesso è intermittente e quest’anno mi ha sorpreso più nel male che nel bene, ma se spostiamo l’asticella verso verso la positività possiamo farcela”.
Che incidenza avrà il 2-10 ottenuto in campionato a Sant’Egidio?
“Credo che loro ci temano, poichè all’andata ci hanno sottovalutato e al ritorno sono stati molto guardinghi. Sarà una partita da dentro o fuori, da parte nostra la consapevolezza di aver già vinto su quel campo può essere un punto a favore”.
Chi ruberebbe al Sant’Egidio?
“Sicuramente Ferraioli. Fa tanti gol ed è uno che pesa, un calcettista che manca nel mio organico”.
C’è un giocatore su cui punta particolarmente?
“Nessuno vuole subire l’onta della retrocessione e le motivazioni sono alte, ho visto molto bene Marco Imperato: penso e spero che farà la differenza”.
Cosa farete in caso di vittoria?
“Non saprei, forse andremo a Pompei a piedi, ma in ogni caso qualche pegno ci sarà”.
Percentuali salvezza?
“50 e 50, ci sono troppe componenti per esprimere un giudiizio. Per l’ottimismo che mi contraddistingue però potrei dire 51 noi, perchè eravamo quasi morti e se avessimo affrontato anche lo spareggio col Solofra sarebbe stato complicatissimo, mentre ora stiamo meglio”.