Dopo l’amara rinuncia alla MeGiC Futsal, che per svariate motivazioni non è riuscita ad iscriversi al campionato di serie C2, mister Roberto Caracciolo (34 anni) che ha conquistato un promozione diretta in C2 e ha vinto due spareggi play out, ha ritenuto opportuno proseguire il suo percorso di crescita sportiva riuscendo ad accedere al corso di Coverciano, ottenendo successivamente l’abilitazione ad Allenatore di primo livello massimo riconoscimento nella disciplina del Calcio a 5. Attualmente svolge il ruolo di Direttore Tecnico della scuola Calcio MeGiC, ma non vuole rinunciare al settore agonistico restando in attesa di una chiamata che non è detto debba essere solo in ambito Futsal….
– Due domande ricorrenti: situazione sentimentale ed i suoi rapporti con i social network
“Dal 2008 sono sposato con Jole e dalla nostra unione sono nati Manuel e Mathias rispettivamente 6 e 4 anni entrambi sono con me alla MeGiC School. I social network sono una fonte di informazioni ormai alla base della quotidianità di ognuno di noi, anche se whatsapp è diventato un metodo di aggregazione incredibile”.
– Titolo di studio e professione?
“Ho ottenuto la Maturità Classica e giusto per restare in tema sportivo ho scelto il campo delle scommesse sportive aprendo l’agenzia Stanleybet a Pozzuoli”
– L’approccio alla panchina”
“Sono un allenatore molto focoso che cerca di guidare la squadra in campo durante tutto l’arco della partita. In quanto a scelte tecniche non mi faccio condizionare dal nome o dal palmares di un giocatore ma attuo sempre e comunque la meritocrazia e soprattutto, non ho mai fatto preferenze o avuto i miei pupilli. Quando scelgo la formazione da schierare cerco sempre un approccio equilibrato alla gara a prescindere dall’avversario, mentre per il modo di giocare prediligo un gioco aggressivo votato al pressing con lo scopo di recuperare palla e cercare di attaccare”.
– Allenatore di Primo Livello, cosa significa per lei?
“Ovviamente è stata una grande soddisfazione in quanto unico napoletano del corso e per la possibilità che ho avuto di potermi confrontare con allenatori che vivono il calcio “d’Elite” come Toscano (attuale allenatore della Corigliano serie A), Stefani (attuale allenatore del’ Arzignano serie A2), Angelini (attuale allenatore del Futsal Isola serie A2) solo per citarne alcuni, oltre a professori dalla massima preparazione tra cui Menichelli attuale allenatore delle Nazionali italiane maschile e femminile, la quale mi è servita a confermare quelle che erano le mie idee calcistiche e allo stesso tempo ad accrescerle”
– Questo importante riconoscimento segna la fine di un percorso?
“In parte è così, perché è il massimo riconoscimento per allenatori di calcio a 5, visto che con questo patentino potrei allenare anche in serie A, ma per me è solo un’ulteriore tappa del mio percorso formativo, in quanto ritengo che un allenatore deve sempre aggiornarsi e accrescere il suo bagaglio culturale. Inoltre nel mio caso specifico la strada è ancora lunga perché ho intenzione di fare lo stesso percorso anche nell’ambito del calcio a 11″.
– Quindi ha intenzione di abbracciare entrambe le discipline?
“Diciamo che già lo faccio visto che all’interno della scuola calcio MeGiC, ho riportato quella che è la mia filosofia calcistica dove la tecnica e la tattica del calcio a 11 attingono ampiamente a quelli che sono i concetti basilari del Futsal, d’altronde la Tesi con cui ho preso l’abilitazione è intitolata:” Futsal formazione basica per il Calcio””.
– Prima squadra da allenatore?
“Come già detto la MeGiC Futsal dove al mio esordio abbiamo ottenuto la promozione diretta in D con risultati fantastici, nel campionato di promozione 2009/10”.
– Ha ottenuto soddisfazioni?
“Certamente, perché quando fai l’allenatore a livello dilettantistico non devono contare esclusivamente i risultati in termini numerici, in pratica le vittorie che fai, ma a mio avviso contano molto di più i risultati ottenuti in termini di gioco e quelli che ottieni sullo sviluppo delle capacità dei giocatori, soprattutto quando lavori nei settori giovanili, vedere i progressi ottenuti da un tuo giocatore non ha prezzo”:
– E’ importante avere in squadra giocatori di talento? Si possono ottenere ottimi risultati anche con queste individualità, o contano altri fattori?
“E’ ovvio che per raggiungere determinati traguardi si ha bisogno di giocatori di talento ma è anche importante ricordare che il vero talento è quello che oltre ad avere qualità tecniche superiori alla media, si mette totalmente al servizio della squadra e di tutto l’ambiente che lo circonda. Ecco perché è sempre più difficile trovare in un giocatore il binomio talento-umiltà. Inoltre riuscire ad avere talento e testa allo stesso tempo è un lusso di pochi, del resto per il mio modo di vedere il calcio, la testa in un giocatore conta di gran lunga più dei mezzi che si hanno a disposizione”
– A quale allenatore si ispira?
“Come ampiamente trattato nella mia tesi secondo il mio modesto parere, Pep Guardiola è l’allenatore attuale che ha rivoluzionato la filosofia di fare calcio rispetto al passato, e che più si avvicina ai concetti espressi nel calcio a 5. Cerco infatti nel mio piccolo di riprendere quella che è la sua filosofia calcistica votata al possesso palla, il famoso Tiki-taka, e il modo di difendersi-attaccando portando la mia squadra ad effettuare una costante pressione sull’avversario”:
– Un consiglio ai ragazzi che giocano nei campionati giovanili?
“L’unico consiglio che posso dare ai ragazzi è quello di giocare solo se spinti dalla passione per questo sport e non perché i genitori quasi glielo impongono, di essere dediti all’apprendimento e di sognare ma restando con i piedi per terra. Come spesso dico ai genitori della mia scuola calcio, la rovina dei figli spesso sono proprio loro, perché troppo spesso gli mettono pressione oppure sono troppo superficiali e non li sostengono, come in ogni cosa della vita c’è bisogno di equilibrio. Comunque per quanto riguarda i genitori della mia scuola calcio siamo riusciti ad equilibrarli (ride)”.
– Cosa si aspetta ora? Attende una chiamata o prenderà il cosiddetto anno sabbatico?
“L’impegno che ho tra lavoro e scuola calcio è importante pertanto il tempo a disposizione è poco ma difronte ad un offerta allettante non mi tirerei indietro. Per offerta allettante non intendo in termini economici ma in una categoria di rilievo o in un progetto importante, solo per la MeGiC avrei fatto la scelta di cuore di ripartire dalla D. Non ci sono preclusione prenderei in considerazione sia il Futsal che il Calcio, basta che l’idea m’intrighi e a dir la verità una possibilità c’era stata poi però non so perché non si sia concretizzata forse ancora oggi contano più i rapporti personali che le reali capacità”.
– Il suo motto ?
“Ai miei giocatori dico sempre di giocare col cuore dando il tutto per tutto in campo in modo da uscire a testa alta che si vinca o che si perda. Mentre la frase che più mi è rimasta dentro e sulla quale ho costruito lo spirito MeGiC è:” In qualsiasi sport, l’aspettativa per quello che può accadere è importante quasi quanto ciò che accade davvero, non c’è strada tanto in salita da non permetterci di arrivare alla vetta. Quindi, vince solo chi è convinto di poterlo fare”.
Grazie e in bocca al lupo per il futuro! Crepi e un grazie sincero a te e alla Redazione di Punto 5 che segue il calcio a 5 con indubbi benefici per tutti.