Era una testa di serie. Ed è uscita subito. In pochi si aspettavano la prematura eliminazione dalla Final Eight di San Giorgio del Vesevo. Soprattutto dopo il 5-2 di metà ripresa. Eppure la squadra di Ruscica non è riuscita a mantenere il triplo vantaggio ed è caduta sotto i colpi del Venezia. "Non abbiamo disputato una buona partita, soprattutto in fase difensiva. Su 5-2 è mancata intensità – tuona il tecnico argentino – abbiamo lasciato a loro le ripartenze: con tre gol di vantaggio, potevamo realizzare la sesta rete e chiudere la partita. Quando non riesci a giocare bene devi comunque difendere bene. E' stato un errore di tutti, peccato per questa sconfitta. Il palo di Elias su tiro libero? Io non credo alla sfortuna, credo nel rendimento e nel gioco corale. Se attacchi bene e difendi male puoi perdere, se tu attacchi male e difendi bene puoi vincere". Meglio pensare al campionato, a difendere, bene stavolta, il primato nel girone B. "Quando si perde bisogna fare autocritica – conclude – ma guardare avanti. Adesso il nostro obiettivo è il campionato, dobbiamo pensare al Ceccano".
Delusione. Amarezza anche da parte di Campano. Non sono bastate le giocate e gli assist della stella dei partenopei per continuare l'avventura in Coppa Italia. "I primi colpevoli di questa eliminazione siamo noi – ammette il bomber del Vesevo – sul 5-2 abbiamo smesso di giocare. Detto questo, però, alcune decisioni arbitrali nel finale ci hanno penalizzato. Senza nulla togliere al Venezia, il primo tiro libero non c'era ed il secondo è molto dubbio. Ma ripeto, la più grossa recriminazione dobbiamo farla a noi".
Pietro Santercole – www.calcioa5anteprima.com