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Questa settimana il protagonista della rubrica “La promessa” è Gianpiero Di Iorio, capitano classe ’93 della Juniores della Virtus Futsal Flegrea che si sta mettendo in luce con la Rappresentativa Campania al Torneo delle Regioni.
Gianpiero Di Iorio, da quanti anni giochi a calcio a 5?
“Quello in corso è il quarto anno che pratico questo sport. Ho giocato a calcio per otto stagioni, ma seguendo mio fratello per tanti anni ho capito il fascino del futsal e proprio grazie a lui ho cominciato a giocare con il Napoli C5, l’ex Bagnolese, col quale al secondo anno ho vinto lo scudetto nazionale allievi grazie soprattutto ai miei fortissimi compagni di squadra. In seguito, dopo la fusione tra la Flegrea di Guardascione e di mio fratello ed il settore giovanile di Pino Falcone, ho cambiato squadra ed ora sono qui da due anni: mi trovo benissimo, abbiamo creato una grande famiglia”.
Descrivi le tue caratteristiche tecnico-tattiche.
“Non sono dotato di grande forza fisica, ma ho un ottimo senso della posizione. Sono bravo tatticamente e tecnicamente e mi reputo un calcettista intelligente, dote fondamentale in questo sport”.
C’è un giocatore nel futsal a cui ti ispiri?
“Ho visto giocare Bico ed è senza dubbio il più forte che abbia ammirato da vicino. Mi ispiro a lui, anche se il migliore resta sempre Ginga Falcao”.
Hai un soprannome legato al calcio a 5?
“Ce ne sono tanti molto simpatici, ma tutti mi chiamano “capitano”, ruolo che ricopro nell’Under 18″.
Chi è Gianpiero Di Iorio fuori dal parquet?
“Un ragazzo molto simpatico ma allo stesso tempo con un bel caratterino irascibile, ma in fin dei conti sono dotato di grande bontà. Studio economia aziendale alla Federico II, dopo aver conseguito il diploma di liceo scientifico”.
I giovani nei campionati regionali non sono molto utilizzati, ma la tua società rappresenta un’eccezione.
“Sfortunatamente è una triste verità di questo sport. I giovani dovrebbero avere più occasioni sia nello sport che nella vita di tutti i giorni, perché rappresentano il futuro. Mio fratello Augusto ha voluto formare un blocco unico tra prima squadra e under 21, ed infatti solo quest’anno si conta la presenza di ben dieci under 21 in prima squadra: tra i più famosi Iannone e Loasses, due veri fenomeni con un minutaggio altissimo. E’ una linea societaria importante e sarebbe bello se tutti i club acquisissero un’etica del genere per far sì che il calcio a 5 possa avere un grande sviluppo”.
Quali sono i pro e i contro di avere un fratello allenatore della prima squadra?
“Senza di lui non sarei il giocatore che sono adesso. Oltre che nella vita mio fratello, grazie alla sua competenza ed esperienza, mi ha dato una grande mano a crescere in questo sport. Fare allenamento con lui è davvero divertente ma allo stesso tempo costruttivo, ama il futsal e ci mette sempre tanto impegno. E’ un grande, non ho mai conosciuto una persona così preparata nel settore ed infatti lo definisco il “Guardiola” del calcio a 5. A detta di tutti la Flegrea gioca un futsal champagne e questo è soprattutto grazie a lui, che è in continuo aggiornamento e ha un’idea di calcio a 5 innovativa e ben diversa da quella classica che accomuna la maggior parte dei tecnici. Gli auguro di arrivare ad allenare squadre importanti a livello nazionale e perché no proprio la Nazionale, perché è davvero in gamba. Elencare i pro significherebbe scrivere un romanzo perché ce ne sono tanti, l’unico svantaggio è che è troppo “rompi”, ma in fondo so che anche questo è un elemento positivo perché tutte le sue critiche sono costruttive”.
Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno e per il futuro nel futsal?
“Voglio vincere con la Rappresentativa regionale una manifestazione importantissima a livello nazionale come il Torneo delle Regioni. Per il futuro mi auguro di vincere tutte le competizioni a cui parteciperò ma adesso penso al presente, a giocare bene e soprattutto a crescere”.