Che lo Scafati fosse una squadra fortissima non ci vuole la sfera di cristallo per dirlo. E' un dato oggettivo, frutto di una campagna acquisti che ha portato i gialloblù ad essere considerati un team schiacciasassi in un girone dove la qualità delle avversarie è abbastanza scarsa, escludendo ovviamente Napoli Futsal e Loreto Aprutino. L'imprevedibilità nello sport però è tale da non poter pensare di vincere un campionato a mani basse e lo Scafati aveva espresso grandi difficoltà di gioco maturate in due clamorose sconfitte esterne ed un successo non meritato contro il Napoli Futsal. Quella partita, guarda il destino, che proprio Falcone commentò con noi, evidenziando tutte le lacune, in quel momento, dei gialloblù. Dopo è scoppiato il caso Lapuente che sul suo blog avrebbe denunciato pressioni per far giocare alcuni atleti, dimessosi dall'incarico non senza responsabilità anche sue, onestamente, sui risultati poco soddisfacenti. Perchè anche se la classifica sorrideva ancora allo Scafati, questa squadra non poteva certamente permettersi di perdere sul campo della Pino Di Matteo e del Venafro. Insomma, colpe un po' di tutti: quando s'iniziano ad incrinare i rapporti chi ne paga le conseguenze è il gruppo che non risponde ai comandi in campo e si vedeva chiaramente. Contro il Foggia e contro la Paganese, Falcone non ha fatto il miracolo, ma ha dato essenzialmente spensieratezza alla squadra. Nel derby, pur sentito per la rivalsa di una Paganese che aveva voglia con il suo allenatore Conte, ex Scafati, di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, non c'è stata partita. Almeno è accaduto l'esatto contrario di quanto si vedeva qualche settimana fa. La Paganese, che ha schierato anche i nuovi innesti e non era certo una squadretta, si è fatta schiacciare dalla voglia e dalla presunzione, forse, di giocare alla pari, di fare il colpaccio, rimediando una pessima figura e denunciando mancanza di personalità. I padroni di casa, invece, sono apparsi sempre tranquilli, una perfetta rotazione degli uomini, piccole sbavature iniziali che non hanno mai condizionato mentalmente il gruppo. Ecco il gruppo, parola magica: lo Scafati visto contro la Paganese sembra tornato ad esserlo. E' così che si vincono i campionati e, senza nulla togliere ai meriti tecnici che Falcone ha ed avrà (lo ha dimostrato ampiamente l'anno scorso alla Mecobil), il lavoro più importante è essenzialmente questo: dare sicurezza, tranquillità e non lasciarsi condizionare dalle troppe e inutili parole e dai troppi allenatori fuori dal campo.