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Chi ha visto Trilem-Feldi forse non credeva ai suoi occhi, chi lo conosce sa benissimo invece che quel mastodontico pivot che risponde al nome di Peppe Pezzella quei numeri li ha sempre avuti. Sembra ogni anno essere il giocatore di scorta, quello da accantonare perché ormai non serve più. Trentanove anni, un fisico che del calcettista ha solo la fantasia, sabato ha realizzato 5 reti nella incredibile rimonta che regalato ai suoi compagni la vittoria. Ma che gol! Freddo su calcio di rigore, di precisione sul primo palo, in spettacolare semirovesciata, al posto giusto da bomber di razza su schema da palla inattiva e con un’altra rovesciata dopo aggancio con il petto all’ultimo secondo. Barbato e i suoi ragazzi lo avranno sognato a lungo, lui, giocatore quasi immarcabile, perché fa pesare decisamente la sua stazza fisica nel difendere il pallone sui lanci lunghi e quando è spalle alla porta: straordinario protagonista di un futsal che ha ancora spazio per i veterani. “Quelli come me devono giocare – ha detto scherzando a Punto 5 -. Non li puoi lasciare fuori”. Si, perché soffre la panchina, perché poco importa se non ha il dinamismo del calcettista per eccellenza. Da quel rettangolo di gioco non vorrebbe mai uscire, sente la partita, sente di poter essere sempre decisivo. “Quest’anno con la nuova regola c’è la possibilità di vedere anche tanti ragazzi bravi e Avallone (ospite con lui a Punto 5) è uno di questi. Cerco di dargli i consigli giusti senza pressarlo. Un buon compagno di squadra e soprattutto uno con la mia età ed esperienza deve sapere che ogni giocatore va motivato in maniera intelligente, bisogna conoscere il suo carattere e sapere che parole usare”. E Pezzella guarda al futuro con tranquillità: “Gioco perché ho ancora voglia e se riesco ancora a fare certe cose, vuol dire che posso servire”. Protagonista in passato di spiacevoli episodi riconosce le sue responsabilità: “So di aver sbagliato, purtroppo ogni tanto si perde la testa. L’importante è ammettere gli errori e poi farlo capire ai più giovani”. Senza mai dimenticare la cattiveria agonistica però… “Quella sicuramente, è una dote fondamentale, se qualche avversario fa il furbo, gli faccio uno dei miei sguardi e subito capisce…”. Sul campionato della Trilem è chiaro, sull’allenatore spunta anche il nome di Carlo Florio: “Noi ci siamo, altri hanno mezzi e uomini per vincerlo, ma proveremo ad approfittare di tutti i passi falsi. Per quanto riguarda il tecnico decide la società”.
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