
Il G.S.T., visto il reclamo della società Miseria e Nobiltà, ritenutane la ritualità e la proponibilità; nel merito si rileva che lo stesso è infondato e pertanto meritevole di rigetto. La società reclamante si duole che l’arbitro sia incorso in errore tecnico, in quanto, al 26 del II tempo, avrebbe convalidato una rete realizzata da un calcettista della società reclamante, che direttamente da rimessa laterale avrebbe indirizzato il pallone nella propria rete, violando così la regola n. 5 del Calcio a 5, e pertanto chiedeva la ripetizione della gara. Orbene letti gli atti ufficiali di gara e sentito l’arbitro a chiarimento, è emerso che al 26 del II tempo dopo aver assegnato una rimessa laterale in favore della società reclamante, il calciatore incaricato ha effettuato un passaggio all’indietro. Il pallone, prima di giungere in rete, è stato intercettato e toccato dal calciatore n. 9 della società Futsal Solofra. Pertanto, quando il pallone è entrato in porta, il direttore di gara ha convalidato la rete e fatto
riprendere il gioco con la battuta del calcio di inizio a centrocampo. Il direttore di gara, a seguito di pacate proteste di un calcettista della società Miseria e Nobiltà, consultava l’arbitro n. 2 che gli confermava la circostanza di aver visto anche egli il tocco del pallone da parte del n. 9 della società Futsal Solofra. Pertanto confermava la decisione e riprendeva regolarmente il gioco. Per tali motivi
DELIBERA
di rigettare il reclamo, e dispone l’addebito della tassa sul conto della reclamante.
Questo il comunicato ufficiale sulla decisione del ricorso rigettato al Miseria e Nobiltà. Riavvolgiamo il nastro. Nella partita con il Futsal Solofra la coppia arbitrale ne ha combinate di tutti i colori. Irregolare il primo gol di Verdicchio: quando il calcettista tira è evidente il fischio dell’arbitro ad interrompere il gioco per un fallo subito dallo stesso prima che la palla entrasse in porta. Il Solofra ha protestato con la nostra redazione attraverso il suo tecnico Vincenzo Iannone per l’espulsione inflitta al portiere Vinaccia. Dalle immagini il suo intervento con le mani, secondo lui, sarebbe in area, secondo noi qualche centimetro fuori, ma non abbiamo né il metro, né 10 telecamere di Sky per stabilire chi dei due avrebbe ragione, quindi ciascuno è libero di restare dalla sua idea. Seconda protesta del Solofra. Un gol di Verdicchio nel secondo tempo con un presunto tocco di testa su lancio del portiere avrebbe consentito allo stesso di realizzare una rete non valida. In questa circostanza, pur sembrando non esserci il tocco, gli estremi della punizione richiesta dal Solofra (errore tecnico), ci sono forse esagerate. E’ molto probabilmente un gol non valido, ma l’accusa che ci è stata rivolta di non aver evidenziato anche questo errore tecnico non la condividiamo (per noi manca l’evidenza). Non c’è comparazione con l’ultima clamorosa decisione e svista in merito alla rimessa laterale di Spiezia che finisce in rete senza alcun tocco come le immagini in questo caso evidenziano chiaramente. E ciò non toglie che il Miseria e Nobiltà abbia avuto un gol non valido ed un altro presunto gol non valido come scritto, che il Solofra avesse meritato la vittoria e che le nostre osservazioni sull’episodio chiave sono dettate semplicemente dalla chiarezza dei fatti. Noi, in quanto cronisti, diciamo la nostra versione, condivisibile o meno, riportando le opinioni di tutti e il Solofra legittimamente ha sottolineato la sua protesta. Il Miseria e Nobiltà ha invece avuto subito una presa di posizione molto chiara sull’accaduto con le dichiarazioni del vice presidente Del Monaco al termine della gara nell’articolo di punto5.
Dopo la sentenza, leggendo che, secondo il direttore di gara ci sarebbe stato un tocco del n.9 è lampante che questa cosa non stia in cielo né in terra. Ora bisogna capire il perché l’arbitro avrebbe prima ammesso l’errore e poi scritto l’esatto contrario senza dimenticare la posizione del Miseria e Nobiltà che non voleva la ripetizione della partita, ma solo le scuse. E qui dobbiamo lasciare spazio alle dichiarazioni degli interessati e la società casertana lo fa attraverso le parole del vice presidente del Monaco e del direttore generale Pietro D’Angelo: “Abbiamo fatto tutti i passi necessari per tutelarci, evidentemente qualcuno ce la vuole far pagare. Al termine della gara, ribadisco, l’arbitro ha ammesso davanti a tutti l’errore con le immagini che gli abbiamo mostrato, stessa cosa anche il presidente del Solofra, senza voler entrare nel merito delle loro legittime proteste per altri episodi – dicono -. Tant’è che non abbiamo mai preteso la ripetizione della partita, soltanto una richiesta di scuse da parte degli organi competenti. Le nostre ripetute telefonate sono cadute nel vuoto, nessuno ci ha risposto e leggendo il comunicato è chiaro che hanno costruito una teoria a difesa della decisione presa. La prova televisiva non va bene e l’ammissione di colpa pure, ma qua rasentiamo allora la presa in giro. Penso che quanto scritto sia un’offesa all’intelligenza di tutti visto che poi le immagini ci sono e parlano da sole”. E concludono con un’amara considerazione: “Ora diteci voi cosa dobbiamo fare? Con le istituzioni che non ci rispondono, ci fanno multe continue solo per far cassa e quando si tratta di prender soldi ci chiamano in continuazione e quando nasce un fatto clamoroso come questo sono pronti tutti a far muro e fregarsene. Dobbiamo rivolgerci alla magistratura? Poi si lamentano che l’anno prossimo vanno via altre società. E’ possibile che questo sia diventato il calcio a 5? Un gioco di potere dove se stai antipatico a qualcuno te la fanno pagare fino in fondo. Siamo delusi, arrabbiati e stufi di subire sempre. Devono capirlo definitivamente”.