Riceviamo e pubblichiamo la lettera alla FIGC di Antonio Di Pietro, presidente del Cus Avellino.
Il sottoscritto Di Pietro Antonio in qualità di Presidente dell’A.S.D.C.U.S. Avellino C5, V’ informa che la gara del 06/12/2010 delle ore 18,00 valevole per il campionato juniores di calcio a 5, tra la propria società e la società Mario Simaldone, non è stata disputata perché si è superati di circa sette minuti il tempo di tolleranza. Ritardo dovuto ad una gara di pallamano under 16 che precedeva la nostra, iniziata a sua volta in ritardo per l’assenza dell’arbitro. C’è da dire che abbiamo fatto i riconoscimenti in tempo utile e che l’arbitro ci ha rassicurato per la disputa, poi pressato dalla società avversaria, ha condotto le squadre a centrocampo dando ad intendere che la gara sarebbe stata disputata e poi ne ha fischiato la fine dicendo di essere fuori tempo massimo. Ora ci chiediamo se sette minuti di extra tolleranza possano essere un motivo valido per non far giocare dei giovani dilettanti che devono apprendere, vincere o perdere giocando, e non irritarsi e restare male per la perdita e mancata disputa di una gara per la quale si erano allenati tutta la settimana. Noi società sportiva siamo con la coscienza a posto perché: 1) avevamo comunicato alle altre società ospitate nella stessa struttura, dei nostri calendari e orari. 2) Dopo 20’ di tolleranza potevamo invadere il terreno di gioco e far sospendere la gara di pallamano under 16 e prepararci per la disputa della nostra in tempo debito e non lo abbiamo voluto fare. Ora, capisco che ci sono dei regolamenti, ma gli stessi andrebbero redatti o interpretati con un maggior buon senso, non riesco a capire perché se la gara precedente fosse stata sempre FIGC, avremmo potuto giocare, e invece essendo di un altro sport, non l’abbiamo potuta giocare. Mi rivolgerò personalmente al CONI per far modificare questa regola balorda. Lo sport è uguale per tutti, le strutture sono carenti e Voi della FIGC non potete permettervi di regolamentare in questo modo altrimenti Vi aspetta per il futuro solo una perdita di consensi, in particolar modo dei giovani, che da un po’ di tempo a questa parte hanno grosse difficoltà ad accettare le regole giuste, immaginate poi quelle ingiuste! Vi lascio a meditare, noi siamo molto amareggiati per l’accaduto, i ns. ragazzi hanno manifestato la volontà di ritirarsi perché in tutto questo hanno accusato i miei dirigenti di scarsa organizzazione. I risvolti purtroppo li conosceremo nei giorni a seguire.
Cordiali saluti.
Avellino, 07/12/10
Il Presidente Antonio Di Pietro