E' indubbio che se il Napoli Vesevo dovesse, come ormai sembra, seguire il percorso di una squadra tutta napoletana sarà davvero una bella sfida. Una sfida che parte con il presupposto quasi di una provocazione perchè nessuno scommetterebbe un euro sulla possibile salvezza del club napoletano. Bella ed affascinante per chi ne sarà coinvolto e per chi proverà a fare qualcosa che dovrà andare oltre il risultato sportivo. Non siamo mai stati degli ipocriti e non vogliamo esserlo adesso e certamente non possiamo dire che i nomi, ormai sulla bocca di molti addetti ai lavori per quella che potrebbe essere l'ossatura della nuova squadra, rappresentano assolutamente una garanzia per la serie A. Ma il presidente Cardillo ci crede e vuole tentare portando avanti fino in fondo le sue idee. Su una cosa ha ragione: questo sarà sicuramente un messaggio e un progetto che se non dovesse dare i frutti sperati dipingerà quella che probabilmente diventerà la dimensione del calcio a 5 nei prossimi anni, dove le pretese fuori mercato di molti giocatori saranno completamente ridimensionate. C'è però anche l'altra faccia della medaglia ed è quella sulla quale a grandi linee sono d'accordo per confronto giornalistico molti colleghi. Le società che non sono strutturate nel marketing del club, vissuto solo per pochi mesi all'anno, con promesse evase, mancanza di organizzazione, partner fantasmi e nessuno che si occupi realmente di fare questo che è un mestiere e non un'improvvisazione, hanno vita breve. Lo avevamo scritto a dicembre nella nostra inchiesta su Napolissimo e tutti i nostri dubbi alla fine sono diventati lo specchio della realtà. Ora resta questa passione che si chiama calcio a 5 e ti spinge a non mollare. Il Napoli vesevo si è rimboccato le maniche e, partendo dal suo capitano Antonio Campano e dal suo gioiello Daniele Melise vuole tentare di giocare la sua partita con la storia. Dicevamo che di atleti liberi all'altezza di disputare la serie A, senza offesa per nessuno, ce ne sono pochi in giro. Per tutti sarà un'esperienza e una prova contro uno scetticismo totale. Il primo nome che potrebbe essere parte integrante del progetto è quello di Peppe Mollo. La sua è un'esperienza ventennale in questo sport, può dire ancora la sua in campo, ma in questo caso potrà ancora di più essere uomo spogliatoio e collaboratore ideale di Andrea Ceentonze. Sul fronte giocatori si sta cercando di capire chi possa fare al caso della società. In porta si potrebbe puntare a Davide Ranieri che è teoricamente senza squadra dopo la fusione del Macerone e la conferma di Guerra al Napoli Futsal. Ma un pensierino potrebbe andare anche a Somma, il giovane portiere del Gragnano che l'anno scorso ha fatto una seconda parte di stagione ottima in A2 sostituendo Michieleto. Russo del Macerone e Maggio sono giocatori sui quali si è fatto un sondaggio, così come per Laurenza, ma i nomi quasi certi potrebbero essere quelli di Morra, ragazzo serissimo che garantisce grande qualità e Mele come centrale difensivo. E c'è un'idea anche per il giovane Longobardi della Mecobil. Tutti buoni giocatori, ma tutti sanno che la serie A è un'altra categoria e per accettare questo progetto dovranno andare oltre le loro possibilità. Per quanto riguarda Fabbrini, anche se il calcettista è stato accostato al Napoli Vesevo, la trattativa difficilmente andrà in porto. In uscita Rogerio ha molte richieste: Pescara, Cagliari, Luparense, Ceccano e una dall'estero; Sandrinho potrebbe interessare alla Cogianco; Fornari alla Lazio, Almir Rossa al Venezia. Ma per ora sono tutte voci. E' indubbio che però il cerchio ben presto si stringerà e capiremo con che squadra il Napoli Vesevo si presenterà ai nastri di partenza del massimo campionato nazionale.