Il protagonista della rubrica “La promessa” è Luigi Calabrese, classe ’93 dell’Atletico San Marzano che quest’anno ha vinto il campionato di serie D e raggiunto la finale del Torneo delle Regioni con la Rappresentativa.
Da quanti anni giochi a calcio a 5? Racconta il tuo percorso.
“Giocavo a calcio con la Nocerina e, nei primi giorni di dicembre dello scorso anno, litigai con il mio mister. Grazie ad Alfonso Calenda ho così iniziato ad allenarmi e a giocare con il San Marzano. Dopo un campionato culminato con l’eliminazione a testa alta dai playoff, una finale di coppa Campania e l’uscita dal Torneo delle Regioni a causa della differenza reti, quest’anno siamo partiti forte ed abbiamo vinto il campionato. L’unica amarezza è stata la sconfitta in finale con la Rappresentativa”.
Descrivi le tue caratteristiche tecnico-tattiche.
“Sono rapido e veloce, e la mia caratteristica principale credo sia la concentrazione. Nasco come laterale ma prima mister Barbato e poi mister Carbone mi hanno spostato nel ruolo di centrale, ruolo in cui ho poi giocato con la Rappresentativa”.
C’è un giocatore nel futsal a cui ti ispiri?
“Il mio idolo è Ricardinho del Benfica, ma è difficilissimo arrivare a quei livelli. Tra i calcettisti che ho visto giocare sicuramente quelli che mi hanno impressionato di più sono Antonio Campano e Angelo Severini”.
Hai un soprannome legato al calcio a 5?
“Non non ne ho uno in particolare, ma ricordo che un nostro tifoso, che purtroppo ad aprile è scomparso, mi chiamava pocho per la mia velocità nel dribbling”.
Chi è Luigi Calabrese fuori dal parquet?
“Sono un ragazzo semplice, con alcuni valori a cui tengo tantissimo, educato e sempre sorridente. Amo la vita e quindi non perdo tempo in cose che potrebbero farmela perdere”.
Nei campionati regionali i giovani trovano poco spazio e fanno fatica ad affermarsi.
“E’ un problema di tutto lo sport, non solo del futsal. Nessuno crede nei giovani, io per fortuna ho trovato un ambiente in cui i ragazzi vengono valorizzati e credo sia per questo motivo che abbiamo grossi margini di miglioramento”.
Quanto pensi che ti abbia arricchito l’esperienza con la Rappresentativa nell’ultimo Torneo delle Regioni?
“La Rappresentativa è un’opportunità che tutti dovrebbero avere, perchè ti insegna tantissime cose: spirito di gruppo, movimenti in campo, schemi di gioco e tanto altro. In più siamo stati fortunati perchè abbiamo avuto mister Tarcinale che è davvero bravo e ci tengo a salutarlo e ringraziarlo, al pari dei ragazzi che hanno partecipato con me al Torneo”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in questo sport?
“Non so cosa mi aspetta, dopo il Torneo delle Regioni sono stato al centro dell’attenzione e a dir la verità non ero abituato. Il presidente Alfonso Calenda mi ha dato una mano e lui sa sicuramente quale sarebbe la soluzione migliore per me. Vorrei giocare la C2 con il San Marzano, poichè è una categoria che ho conquistato insieme ai miei amici e poi perchè credo che se mi impegno per il San Marzano come ho fatto fino ad oggi loro faranno lo stesso per me”.