E’ stato uno dei pilastri dell’ascesa di due compagini partenopee nel futsal che conta, prima della Napoli Barrese e poi del Napoli Vesevo: professionalità e competenza al servizio della squadra. Ma vi è di più. Soprattutto uomo-spogliatoio, dal grande carisma, capace di cementare il gruppo nei momenti difficili. Di quelli che lavorano, per così dire, dietro le quinte ma il cui contributo risulta fondamentale. Ha lavorato fianco a fianco con il presidente Edoardo Cardillo, condividendo insieme al patron napoletano grandi successi. Claudio De Michele, il preparatore atletico per antonomasia ovvero “il prof” così come viene chiamato da tutti, saluta il suo Napoli Vesevo con non poca emozione ma anche con tanto orgoglio. Giustificato, di certo può andar fiero di quanto fatto con il club azzurro.
– Allora Claudio, si è conclusa la tua avventura con il Napoli Vesevo…….
“Non aderire a questo progetto è stato per me un grosso sacrificio perchè lasciare persone con cui ho condiviso mille emozioni non è cosa semplice”.
– Prova a tracciare un bilancio. Quale, secondo te, il momento più bello di questa avventura?
“ Napoli Vesevo è stata un’avventura emozionante in tutto il suo percorso, ma i brividi più forti mi vengono se ripenso a due momenti in particolare: in primo luogo la cavalcata nella quale Mister De Luise, dall’alto della sua sagacia tattica ed esperienza sportiva ed umana, ci guidò fino a sfiorare la promozione in serie A2, svanita per il minimo scaro nella differenza-reti; poi la fantastica annata con Facundo Ruscica, tecnico dalle qualità fuori dal comune, al timone della squadra, conclusasi con la vittoria del campionato nella sfida più che mai sofferta in quel di Putignano”.
– Una storica promozione in massima serie, una grande cavalcata nelle Final Eight di Coppa Italia alla prima esperienza in serie A1, poi è arrivata la retrocessione. Hai qualche rimpianto?
“ I rimpianti ci sono sempre: dal tiro libero fallito a 30’’ dalla fine che nel 2008 ci avrebbe potuto già regalare la serie A, alla finale di Coppa Italia di seria A persa l’anno scorso, per finire poi con la retrocessione di quest’anno. Con un pizzico di fiducia in più nei nostri mezzi avremmo potuto evitare. Ma le sconfitte sono uno stimolo per crescere”.
– Le tue esperienze professionali, su tutte quelle più importanti prima alla Napoli Barrese e poi al Napoli Vesevo, si sono caratterizzate per il numero molto esiguo di infortuni occorsi ai vari giocatori e per un livello di preparazione atletica rivelatasi sempre all’altezza durante l’intero arco di ogni singola stagione. Quali i segreti?
“ Il mio approccio al lavoro è caratterizzato sempre da estremo impegno e pertanto stessa cosa richiedo ai miei ragazzi dentro e fuori dal campo; la preparazione parte solo dopo un’accorta anamnesi di ogni atleta ed appositi test di valutazione tanto corporea quanto funzionale. In questo modo si orienta la preparazione verso una individualizzazione del carico. In stretta collaborazione poi con il tecnico si organizza un lavoro integrato tale da rispettare finalità fisico-atletiche oltre che quelle tecnico-tattiche. Ripongo molta fiducia nei miei atleti e sono sempre attento alle loro risposte rispetto agli stimoli allenanti che somministro. Con un pizzico di fortuna, che non guasta mai, non ho registrato infortuni muscolari di tipo lesivo nel corso degli anni”.
– Stando a quanto evidenziato da tutti coloro che hanno avuto la possibilità di lavorare con te, dai tecnici ai dirigenti ed ai giocatori, Il tuo contributo si è rivelato fondamentale non solo per quel che concerne l’aspetto più strettamente atletico ma in modo particolare come figura molto carismatica
all’interno dello spogliatoio. Credi che questo sia un riconoscimento
lusinghiero….
“Ovviamente si! Mi sento gratificato da tutti gli attestati di stima che ho ricevuto in questi anni. Visto il calibro delle persone con cui ho lavorato ne sono davvero lusingato!!! Credo di poterne andare fiero”.
– Adesso proverai a voltare pagina, quali sono le tue aspirazioni nell’immediato?
“ Proposte non sono mancate, è innegabile! In questi anni siamo riusciti a fare un lavoro da professionisti veri nonostante il calcio a 5 risulti ancora uno sport dilettantistico; per cominciare un’altra esperienza sarà necessario che la nuova società offra massimo rispetto e giusto valore alla professionalità”
– Sei disposto anche ad un’esperienza professionale fuori regione?
“Mi piacerebbe molto lavorare fuori regione; ormai ci si conosce un po’ tutti qui in Campania e sarebbe un’esperienza davvero motivante! ”
– Ed allora in bocca al lupo, Claudio……
“Crepi, ma vorrei cogliere l’occasione per ringraziare in modo particolare il presidente Cardillo e sua moglie Monica, per la stima dimostratami nel corso di tutti questi anni e per avermi dato la possibilità di lavorare, nel pieno rispetto della professionalità, con tecnici ed atleti di elevato spessore”.