Sabato 4 ottobre ho avuto modo di assistere alla gara Partenope-Isola, valevole per la seconda giornata di Serie A2 del campionato italiano di Calcio a 5. Ecco la mia analisi sulla partita.
CRONACA
Il match è stato molto combattuto nel primo tempo con la Partenope che è andata al riposo sul doppio vantaggio con un pizzico di fortuna visto che l’1-0 è nato da un’autorete ed il raddoppio da un tiro libero trasformato da capitan Iazzetta. Nella ripresa nel giro di 60 secondi ci ha pensato però un super Campano a chiudere il match con due gol dei suoi. Il portiere di movimento ha permesso ai capitolini di accorciare subito le distanze ma negli ultimi 5 minuti Campano, Arillo e Di Iorio hanno messo il punto esclamativo sulla prima storica vittoria dei flegrei.
STATISTICHE INDIVIDUALI
Durante i 40 minuti effettivi mister Di Iorio ha impiegato 10 calcettisti, ruotando principalmente 6 giocatori di movimento e alternando i due portieri, causa infortunio di Marchesano al 28’. Il quartetto iniziale formato da Campano, Iazzetta, Frosolone e Arillo ha giocato qualche minuto in più rispetto ai primi cambi, ovvero De Crescenzo e Madonna.
Quello che ha calciato più volte nello specchio della porta è stato, e non poteva essere altrimenti, Antonio Campano con 7 conclusioni, di cui 3 sono andate a referto. 4 i tiri provati da Frosolone, 3 quelli di Arillo. I più fallosi sono stati Campano e Iazzetta (3 falli fatti) mentre quello più tartassato dagli avversari è stato De Crescenzo (ben 4 falli subiti). Buona anche la prova di D’Aniello e Di Iorio, che a risultato acquisito, hanno messo a referto un rigore procurato e fallito per il primo, un gol da metacampo per il secondo. Infine, ottimo lo score per Campano che quando è stato in campo ha fatto registrare un parziale di 6-0. Arillo (6-1) e Iazzetta (5-1) sono gli altri due che hanno fatto registrare il miglior parziale quando sono stati in campo.
POSSESSO PALLA
Con l’ausilio del tabellone elettronico, abbiamo provato a cronometrare il possesso palla delle due compagini. In che modo? Fermando il cronometro ogni qualvolta il pallone terminava fuori o veniva recuperata dalla squadra che nell’azione precedente si trovava in fase di non possesso. Ecco quello che abbiamo ricavato elaborando i nostri dati sul possesso palla, soffermandoci sul possesso in fase d’attacco (metacampo avversaria) o in fase difensiva (propria metacampo).
DATI TOTALI
La Partenope ha tenuto la sfera complessivamente per 20’14’’, mezzo minuto in più rispetto al Futsal Isola (19’46’’). Nelle 82 volte in cui ha avuto il pallino del gioco è arrivata 17 volte al tiro, cui vanno aggiunti il tiro libero e l’autorete dell’1-0. 74 sono le azioni in fase attiva dei laziali, arrivati alla conclusione 16 volte.
ATTACCO E DIFESA
La Partenope nella fase di possesso ha gestito la sfera principalmente nella propria metà campo, 11’53’’ (58%) rispetto alla metacampo avversaria (8’21’’ ovvero il restante 42%). L’Isola ha fatto ancora meglio tenendo palla per circa 15 minuti in attacco (76%) e appena 5 minuti nella sua metacampo (24%): tale dato è stato “sporcato” dal fatto che per tutto il secondo tempo i laziali hanno giocato col portiere di movimento.
PRIMO E SECONDO TEMPO
Nel primo tempo la Partenope ha tenuto il pallino del gioco (65% di possesso palla) equidistribuito tra possesso palla in attacco (6’07”) e in difesa (6’36”). Nella ripresa la situazione si è capovolta con i capitolini alla ricerca disperata della remuntada e costantemente nella metacampo avversaria quando aveva la palla (ben 11 minuti) con la Partenope pronta a sfruttare ogni minimo errore per aggiornare il tabellino marcatori.
QUANTO DURA UN’AZIONE …
Ogni volta che la Partenope ha avuto il possesso palla, le sue azioni duravano in media 15 secondi. Media che si abbassava quando i flegrei cercavano di penetrare nella difesa avversaria (13,1 secondi) e aumentava quando si cercava di far uscire in pressing i capitolini per poi infilarli con inserimenti da dietro (16,5 secondi la media di un possesso palla nella propria metacampo). Da segnalare che nel primo tempo in fase di possesso palla nella propria metacampo la Partenope metteva in mostra una delle sue migliori qualità, ovvero il palleggio: ogni possesso palla infatti durava in media circa 22 secondi. Diversa la strategia utilizzata dal Futsal Isola che nel primo tempo cercava di velocizzare la manovra in fase d’attacco (dopo 11 secondi o perdeva la sfera o cercava la conclusione) mentre nella ripresa col portiere di movimento , nonostante lo svantaggio, teneva la sfera per 20 secondi prima di provare la giocata vincente.
IN CONCLUSIONE
Partenope molto più in palla del Futsal Isola sia sul piano atletico che su quello tecnico-tattico. Nel primo tempo ha cercato senza affanno di trovare il vantaggio, diventato poi doppio e nella ripresa ha dapprima chiuso la partita per poi difendersi con il portiere di movimento concedendo davvero poco (un gol e un paio di conclusioni sporche) agli avversari e sfruttando le ripartenze con la classe di Campano, la tenacia e la duttilità di Iazzetta e Frosolone, l’abnegazione di Madonna, la tecnica di De Crescenzo e le accelerazioni devastanti di Arillo.
LE PAGELLE BRILLANTI …
MARCHESANO 7,5
Tre parate di istinto nel primo tempo e altri due nella ripresa. Nelle poche occasioni concesse dalla difesa, lui ha abbassato la saracinesca. Davanti ad un mostro sacro come Ciccio Angelini è promosso a pieni voti.
CAMPANO 8,5
Vogliamo essere superficiali e soffermarci soltanto sulla qualità delle sue reti: nella prima con una finta di corpo ruba il tempo al portiere segnando da posizione defilata, nella seconda finalizza col tacchetto e nella terza da metacampo realizza dopo un doppio palleggio. E non vogliamo nemmeno immaginare se fosse entrato quel tacco nel primo tempo … a quest’ora staremmo ancora a parlarne chiusi all’interno del palazzetto.
IAZZETTA 8
Strano davvero che uno come lui non abbia nel proprio curriculum almeno un decennio di presenze in serie A. Lo vedi in ogni zona del campo, ergendosi spesso ad ultimo baluardo quando gli avversari stanno per concludere a rete. Il modo con cui calcia il tiro libero del 2-0 poi è tutt’altro che casuale. Più utile di un distributore automatico quando resti senza benzina durante la notte.
FROSOLONE 7,5
Tatticamente rasenta la perfezione la sua prestazione. Gli manca l’acuto finale ma giocasse sempre così la Partenope avrebbe la percezione di giocare in 6 per come occupa gli spazi in fase di possesso e non possesso. Il gol arriverà puntuale come un bus a Londra.
ARILLO 8
Devastante. Togliergli palla è più difficile che trovare parcheggio a Napoli durante il weekend. Partecipa attivamente al primo gol, ma anche al secondo procurandosi il fallo. Il quarto poi è metà suo. Poi segna anche, anzi si inventa il gol.
MADONNA 7
20 minuti per dimostrare a tanti che lui in serie A2 può starci tranquillamente. Prezioso come un decoder sky nel weekend, difficilmente perde palla e se il difensore avversario non avesse fatto l’intervento dell’anno, avrebbe anche trovato la via della rete.
DE CRESCENZO 7,5
L’ultima volta che ebbi un colpo di fulmine per qualcuno fu per la mia ragazza. Dopo anni mi è ricapitato con il talentuoso laterale ex Marcianise e precisamente ciò è accaduto negli ultimi secondi di gioco quando ha saltato l’avversario con un tunnel irridente. Ma tutta la prestazione è stata da urlo.
SIMEONE 6,5
Atteso al riscatto quasi come una rock star è attesa dai suoi fans al proprio concerto e non delude le attese. Entra con la squadra sul triplo vantaggio e fa registrare almeno due interventi dal coefficiente di difficoltà piuttosto alto.
G. DI IORIO 7
Esordire in Serie A e segnare dopo un minuto è un sogno paragonabile a quello di uscire a cena con Belen. Lui ci riesce alla grande con un gol tanto bello quanto difficile.
D’ANIELLO 6,5
Quando il portiere avversario lo ha visto correre verso di lui a fine partita aveva due soluzioni: o abbatterlo o abbatterlo. Lo ha fatto. Peccato che dal dischetto lo abbia tradito l’emozione.
MR. DI IORIO 8
Nello sport più sudamericano del mondo (4 presenti nella squadra avversaria) lui si è adeguato alla grande escludendo dalla propria rosa i calcettisti italiani e puntando solo su quelli napoletani. L’impresa sarà ardua almeno quanto quella di Armstrong di metter piede sulla luna. 45 anni fa l’astronauta americano ci riuscì e quindi anche lui ce la farà. Senza Bellico, Loasses e Imparato ha demolito una delle compagini più forti del girone B di A2, confermando che l’ottima prova di Rossano non era stato un episodio. Lo ripeterò all’infinito … ci sono allenatori che allenano ed altri che insegnano.