E' normale che un allenatore s'arrabbi leggendo quanto ho scritto, credo sia poco normale avere reazioni spropositate che poi sconfinano nella cattiva educazione. Non voglio offendere mai nessuno perchè chi mi conosce sa che in ciò che faccio ci metto l'anima, per questo passo molto tempo a "litigare" in maniera costruttiva con le persone. Non mi piace il qualunquismo eccessivo e fin troppo diplomatico in un mondo come quello del futsal dove sembra tutto istituzionale. Avere a che fare con tantissimi club dove se dici la tua inevitabilmente puoi dare fastidio non è assolutamente facile, ma credo sia quel pizzico di sale che ci vuole per alimentare il dibattito, altrimenti facciamo tutti gli addetti stampa dei club e nel programma e sui siti raccontiamo il nulla. Se proviamo a descrivere una partita anche con titoli e accenti forti, non provocatori, è perchè, nel nostro ruolo, crediamo di avere il sacrosanto diritto di farlo, come lei di non essere daccordo su niente di quanto ho detto. Ma il confronto si fa su basi dialettali di un altro tipo. E' libero di dirmi che non capisco nulla di calcio a 5 perchè secondo lei la partita è stata giocata dallo Scafati in tale modo perchè… e spiega le sue ragioni, io lo rispetto, ma non che una presunta botta in testa mi ha fatto vedere una cosa per un'altra. So benissimo che il risultato la premia e anche la sofferenza per aver saputo strappare una vittoria in una giornata decisamente no è una virtù per una squadra che deve vincere per forza il campionato, con tutte le pressioni che ci sono. Ma lei sa benissimo che quello non era il suo Scafati e gli stessi giocatori sanno che hanno qualità per giocare in tutto altro modo. Poi le ripeto, può dirmi tranquillamente che la mia analisi è completamente sbagliata, è la sua opinione ed è giusto così. Io non sono qui per screditarla perchè conosco le sue qualità, ma per svolgere a torto o a ragione il mio lavoro. Come le ho scritto sono convinto che lei abbia le capacità per dare allo Scafati la giusta mentalità e possa giocare come lei vuole, ma cerchiamo di confrontarci da persone civili senza pensare che ci sia una persecuzione o altro. Nel ricordarla che mi doveva due pizze, sotterriamo l'ascia di guerra e pago io.