Riceviamo e pubblichiamo. "Considerato che, si rende opportuno esplicitare, in modo chiaro e corretto, quanto accaduto durante ed alla fine di una bellissima gara, dove l'agonismo e l'intensità del gioco hanno sicuramente deliziato il numerosissimo pubblico. Ritengo estremamente grave, privo di fondamento e oltremodo vergognoso, l'atteggiamento ed il comportamento assunto da uno dei massimi dirigenti dello Scafati. Io non ho assistito direttamente ad alcuna provocazione da parte dei mie giocatori, ma essendomi accertato dei fatti, posso ora affermare che nelle opportune sedi sarà compito mio e della società redarguire con severità coloro i quali si sono resi autori di gesti offensivi nei confronti del pubblico. Detto questo, non credo che un presidente avversario possa determinare le scelte tecniche o, con intimidazioni, indicare le sostituzioni dei giocatori. Sono stato minacciato per tutta la durata della gara a prendere provvedimenti nei confronti di Guerra e di Rafina, ma non sarebbe bastata la tiratina di orecchie, avrei dovuto tenerli fuori dalla gara, perché si erano resi autori di gesti poco sportivi nei confronti del Presidente dello Scafati. Capisco la preoccupazione di un dirigente nell'assistere ad una gara difficile e quindi al timore eventuale di poter fallire, ma lo Scafati ha non aveva bisogno di tutto questo per vincere. Lo ha fatto, ha saputo soffrire anche nei momenti bui, ha vinto ed a loro vanno i nostri complimenti. Al termine della gara però, sono stato obbligato a trattenermi nella zona spogliatoi perché minacciato di non mettere piede in campo per le solite interviste del dopo gara, e solo l'intervento di Salviati, che ha letteralmente sbarrato la porta d'accesso al campo, ha evitato il peggio. Così, preso dall'ira ho anche cercato di chiamare la polizia, ma visto che il direttore generale della squadra ospite mi ha chiesto di non farlo, altrimenti avrei potuto compromettere la struttura sportiva, ho riposto il telefono ed ho aspettato che si calmassero gli animi per recarmi alla zona interviste. Ciò nonostante, mentre mi accingevo a rispondere alle domande dei giornalisti, sentivo e vedevo il sig. Di Vuolo inveire nei miei confronti, tanto che si sarebbe scomodato anche a recarsi nella mia cittadina natale per farmelo capire meglio. Ovviamente a tutto questo non c'è stata alcuna replica da parte del sottoscritto, per due semplici motivi, il primo è che il sig. Di Vuolo era furente per l'accaduto e quindi il buon senso mi ha trattenuto, il secondo motivo sta nel fatto che io preferisco fare sport, e non esibirmi in combattimenti. Non ne sarei neanche capace, per cui avrei sicuramente subito due sconfitte nella stessa gara. Ora mi chiedo: una società sportiva come lo Scafati Santa Maria, con il presidente il Sig. Longobardi, persona deliziosa, e tanti altri che quotidianamente si prodigano con grande professionalità per riportare il grande calcio a 5 in questa cittadina, può tollerare tutto questo? Non credo assolutamente che questa organizzazione lo meriti. Per concludere mi è doveroso ringraziare vivamente i dirigenti ospiti, che si sono attivamente prodigati alla salvaguardia della nostra incolumità e che si sono dovuti scusare dell'accaduto".
Raffaele Di Costanzo