Neanche un mese fa ci ha lasciato Salvatore Palumbo, giocatore e condottiero del Real Patria. Una notizia che ha sconvolto tutti, dagli addetti ai lavori alle persone che non conoscono questo sport. Ci ha lasciati rimanendo un vuoto dentro noi, facendo sì che di lui restasse il ricordo di un gran giocatore, sia dentro che fuori dal campo, per la sua educazione, cordialità e simpatia. Un esempio da seguire per tutti i giovani che da poco calcano i parquet del futsal, perché Salvatore era l’emblema della correttezza in campo, gli attestati di stimam degli avversari se li era guadagnati. Gennaro Rizzo, il tecnico che lo prelevò dal Bacoli per rinforzare la rosa, contattato telefonicamente, ha provato a raccontare il giorno più difficile, quello del ritorno al campionato contro il San Marco.
La perdita di Salvatore è una ferita che mai si rimarginerà, parlarne vuol dire non abbandonare il ricordo.
“Per me è un piacere, colgo l’occasione per ringraziare il vostro direttore Fabio Morra, per tutto quello che ha fatto dalla scomparsa di Salvatore. E’ una persona eccezionale, un uomo che sta cercando di cambiare il futsal”.
La prima gara senza Salvatore, difficile prepararla, difficile giocare.
“Io sono un tecnicoc emergente, alleno solo da tre anni e per la prima volta mi capita di vivere una situazione del genere. E’ un dolore straziante, il gruppo è coeso e compatto, anche se questo vuoto accompagnerà per sempre la società. E’ stata la gara più difficile sia da preparare che da giocare, perché i miei ragazzi pensano quotidianamente a Salvatore”.
Il suo ricordo è quello di un ragazzo unico e perbene.
“Io l’ho acquistato questa estate dal Bacoli, lui accettò di venire qui per dare un contributo. Mi ripeteva di continuo di essere contento di far parte di questo gruppo, aveva un rapporto fantastico sia con me che con i giocatori, soprattutto con il capitano Giordano Testoni. Giocavano nello stesso ruolo, ma avevano qualità diverse. Il primo goal di sabato è stato segnato proprio da Giordano, i casi della vita”.
Cosa ha detto ai ragazzi prima della gara?
“La commozione c’è stata e c’è tutt’ora. Ho iniziato a fare il discorso ma non sono riuscito a completarlo perché mi sono commosso, ma i ragazzi hanno capito il senso delle mie parole. I campionati non si vincono solo sul campo vincendo le partite, ma anche negli spogliatoi. Mi ritengo un fortunato, ho un gruppo eccezionale e sabato ne ho avuto la conferma”.
In campo poi, anche se col dolore nel cuore, si cerca di fare risultato.
“Nel primo tempo ho visto i ragazzi molto nervosi, arrabbiati. Solo dopo il goal del capitano Testoni, si sono sciolti e hanno iniziato a giocare come sanno. Abbiamo creato tanto ma abbiamo concretizzato poco, un peccato”.
Avete bloccato il San Marco e il coro unanime a fine gara era tutto per Salvatore.
“Assolutamente si. Giocheremo sempre per commemorare la sua scomparsa, ma non dobbiamo scendere in campo troppo arrabbiati e non dobbiamo assolutamente abbatterci. La partita di sabato deve essere da esempio. Colgo l’occasione per ringraziare il San Marco che ha dimostrato una grande sensibilità, hanno portato dei fiori sulla nostra panchina, ci sono stati vicini in questo periodo”.
La salvezza resta il vostro obiettivo, il gruppo deve provare a reagire.
“Non riesco a percepire gli stati d’animo dei miei ragazzi. Durante l’allenamento i ragazzi erano entusiasti di aver pareggiato contro una grande squadra, ma dopo 5′ calava un silenzio assordante. E non riesco a trovare un rimedio, perché sto passando anche io un pessimo periodo. Dobbiamo cercare di evitare i play-out, essendo una neopromossa, penso che possiamo farcela”.
Interverrete sul mercato?
“Purtroppo dovremo intervenire sul mercato, anche se in rosa ho dei centrali di difesa che, per caratteristiche, assomigliano molto più a Testoni. Palumbo è insostituibile, era un giocatore di categoria superiore. C’è un ragazzo del ’90 che ho fatto esordire in Coppa contro il Casavatore, segnò una doppietta ma poi si dovette operare per un problema alla cistite, sta fuori da 4 mesi e adesso è tornato ad allenarsi, ci vorrà del tempo per reuperarlo. Con noi si allena Giovanni Nani, ex Sarno, che ha militato anche in Serie B. Ha 35 anni e ha una notevole esperienza, si allena con noi per trovare la forma, ma non credo che lo tessererò subito”.
Cosa pensa del gesto dello United of Colours di ritirare la maglia numero 5 per la gara contro il Pompei?
“Ho sentito Alessandro ( D’Errico, il team manager ndr) , e l’ho ringraziato per il bellissimo gesto. Lo hanno fatto anche per la Juniores nella partita della domenica mattina. Loro sono stati la società più vicina a noi, Alessandro mi ha chiamato dopo la partita per sapere l’umore dei ragazzi e come avevamo giocato. Abbiamo instaurato un rapporto che va al di là del calcio a 5. Ringrazio tutte le società che si sono strette a noi, in questo immenso dolore”.
Maglia numero 5 ritirata già dal Real Patria.
“Sì, verrà ritirata. Nessun giocatore indosserà quel numero. L’ultimo è stato Salvatore”.