Quando ho iniziato l’avventura di Napoli Metropoli, settimanale in cui per sette anni ho avuto l’onore di seguire tutto lo sport, decidemmo di fare una scelta e tuffarci sui cosiddetti “sport minori”, rappresentazione che in realtà non è mai piaciuta a nessuno e neanche a noi. Ma pensammo di formare una redazione in cui si desse spazio a chi non lo avesse mai avuto, puntando tantissimo sul calcio a 5, pallavolo e su altre realtà ai più sconosciute in quel periodo come pattinaggio, biliardo, rugby etc. Ho avuto la fortuna di avere con me ragazzi non solo colmi di passione, ma professionisti seri e preparati. Fu una crescita comune, uno scambio di entusiasmo che ci portò ad essere in breve tempo un riferimento per chi il nome sul giornale non lo aveva mai visto. Oltre all’inseparabile amico Raffaele Verolino che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa, c’era un collega che con me divideva notti, impaginazioni e titoli e con gli anni siamo diventati fratelli. Io ho cercato di continuare in maniera testarda questo lavoro per una promessa fatta a Lello che spero di mantenere, quel collega stakanovista ha scelto altre strade, ma non ha mai abbandonato, nelle nostre chiacchierate telefoniche, nelle nostre passeggiate, il sogno meraviglioso dell’essere giornalista, confidandomi sempre la sua voglia di fare qualcosa. E così, qualche giorno fa, dopo la pennellata grafica che abbiamo dato a www.punto5.it, l’ho chiamato e gli ho chiesto la disponibilità di essere vicedirettore del portale, se avesse la possibilità di darci una mano. Angelo Sorrentino mi ha recapitato questo messaggio che in me ha suscitato emozioni, ricordi e dato una gran voglia di continuare quel sogno. Ci mancherà il terzo bicchiere di vino, ma Lello lo berrà lassù con noi. Benvenuto amico mio, buon lavoro.
“Era il 1998 quando misi piede in una neonata redazione chiamata Napoli Metropoli, avevo uno scrigno di sogni fatto di scoop sensazionali e di colpi ad effetto, mi affidarono al caporedattore dello sport, Fabio Morra, che mi parlò di “sport minori”. Io sognavo di raccontare la finale di Coppa del Mondo di calcio, Fabio voleva dare voce a chi non ne ha, far sognare tutti coloro che compiono imprese in silenzio e che avevano bisogno di una penna al loro servizio. Fabio mi mostrò un mondo incantato, più bello del mio scrigno, costruimmo un castello di eroi e cavalieri, di imprese titaniche sparse tra le strutture della Campania. Ogni settimana un nuovo idolo, ogni anno un campione e poco a poco la Coppa del Mondo divenne minore nella mia testa, imparai a sostituire Zidane e Ronaldo con i Rossi, gli Esposito. Poi iniziai a seguirlo in silenzio in tv, vedevo la sua passione brillare nel piccolo schermo, il suo sogno era diventato il mio e con Raffaele Verolino ebbi anche chi mi fornì la bacchetta magica, chi sapeva trasformare una parola in una fiaba. Avevo il mio paese delle meraviglie, un mondo che a distanza di anni è rimasto nel mio spirito, con la stessa voglia di raccontare la vostra passione. E’ un onore essere al fianco di Fabio in un ruolo prestigioso, ma l’onore più grande sarà sentire la vostra voce, sapere che state costruendo nuove imprese. Io sarò lì pronto a raccoglierle, ad esaltarle e a trattarle con gli occhi di un giornalista che ama il suo lavoro, che brama dal desiderio di sapere e che vuole portarli nel mondo che meritate di occupare, quello degli eroi”.
Angelo Sorrentino – vicedirettore www.punto5.it