La Flegrea continua la marcia di avvicinamento a quella che probabilmente rappresenta la trasferta più difficile del girone di ritorno, a Maddaloni, contro il Miseria e Nobiltà, rivelazione del girone d’andata. Mister Di Iorio dovrà fare ancora a meno di alcune pedine importanti, quali sono il portiere Marchesano, il centrale Scala e soprattutto il capitano Mollo, tornato ad allenarsi da pochi giorni dopo l’infortunio di inizio dicembre. Pienamente recuperato Torelli, che già sabato aveva contributo alla vittoria contro la Traiconet ed Albano, a riposo precauzionale lunedì e martedì per un attacco influenzale. Uno dei protagonisti di questa stagione fin qui entusiasmante è il centrale difensivo Emanuele Ciotola, uno dei più grandi del gruppo nonostante la sua giovane età (classe 85). Il numero 21 flegreo è il protagonista di una lunghissima ma simpatica intervista, nella quale ci ha parlato del suo arrivo alla Flegrea, del rapporto con mister Di Iorio e con i suoi compagni di ieri e di oggi di questo bellissimo sport.
1)Iniziamo a parlare di te, ripercorriamo le tappe della tua carriera: dagli esordi nel calcio a 5 fino all’arrivo alla Flegrea, raccontaci …
Ho cominciato 6 anni fa in serie D nella Real Pozzuoli, società che fu in attività solo per quell’anno dato che non si iscrisse al campionato successivo per vari problemi societari. Disputai un buon campionato e fui subito tesserato dalla società di Guardascione, anch’essa in serie D. L’anno successivo però il presidente acquistò un titolo di serie C1 e mi ritrovai catapultato per la prima volta nella massima categoria regionale. Questo in corso è il quinto torneo di C1 alla corte del presidente, ognuno dei quali, per organizzazione ed obiettivi, è sempre stato uno step in avanti rispetto al precedente.
2)Oggi alla guida tecnica c’è Augusto Di Iorio: come ti stai trovando con i suoi metodi di allenamento?
Mi sto trovando davvero bene con lui. Lo conosco ormai da qualche anno e ha sempre professato di volerci inculcare un calcio a 5 differente rispetto alle passate stagioni, basato su vari fattori tra cui il tanto decantato progetto “cantera”, la ricerca continua della gestione del possesso palla, il pressing quasi a tutto campo. In una sola parola la spettacolarità del gioco, concetto che condivido pienamente. Ciò che mi ha sinceramente stupito è stato il suo credo incessante su ciò che era il suo ideale di calcio a 5 ed essere riusciti ad esprimerlo sul rettangolo di gioco è ciò che più ci gratifica.
3)Parliamo della entusiasmante vittoria con la Traiconet arrivata dopo il cappotto al Sant’Egidio, quanto vale quel gol di Esposito?
Il gol di Mario è stato importantissimo ai fini della nostra classifica. Dopo un periodo non felice nella metà di dicembre siamo riusciti a ripartire dal punto di vista fisico e mentale ed è lì che siamo riusciti a fare la differenza contro squadre importanti come Sant’Egidio e Traiconet. Battere un’avversaria diretta alla corsa play-off ed entrare di prepotenza nella griglia play-off era ciò che volevamo. Un grande cuore e forse quel pizzico di fortuna che finora ci è sempre mancata sono stati fattori decisivi per prenderci 3 punti di platino.
4)Sabato un altro scontro diretto in quella che possiamo definire come una delle trasferte più insidiose del campionato, che partita ti aspetti?
Sarà certamente una partita importante che definirà in maniera incisiva la parte alta della classifica. Mi aspetto una sfida dura e stressante dal punto di vista mentale. Siamo fiduciosi perché stiamo migliorando settimana dopo settimana e questo match arriva al momento giusto.
5)3°posto provvisorio, dove potrà arrivare questa Flegrea?
Come gruppo non siamo stati costruiti con la mentalità di adagiarci sugli allori, quindi posso dire soltanto che cercheremo di racimolare quanti più punti possibili in classifica. Le somme si tirano a fine campionato: certo, considerando l’esclusione dalla fase nazionale della Coppa Italia, non possiamo fallire l’obiettivo play-off.
6)New Team, Lepanto, Traiconet … quale tra queste 3 squadre che potreste ritrovarvi contro nei play off, ti ha impressionato di più?
Le squadre che hai nominato sono tutte possibilissime avversarie nei play off campionato. Sinceramente tra queste citate, la squadra che temo di più è il Lepanto, che annovera molti dei giocatori che l’anno scorso hanno vinto il campionato, calcettisti abituati a vincere e a lottare contro le avversità che durante l’anno, a fasi alterne, possono capitare. Inoltre hanno aggiunto al già forte gruppo dello scorso anno elementi di spessore quali Iazzetta, Guerra ed il mio amicone Ferrante, che fino all’anno scorso è stato il mio capitano
7)Facciamo un gioco: scegli il tuo top five di questa bellissima C1
Sicuramente Attanasio come centrale, poi scelgo Mario Esposito e Starace laterali e Peppe Mollo là davanti. In porta ho l’imbarazzo della scelta.
8)Chi è il calcettista più forte con cui hai giocato insieme?
Il compagno di squadra più forte con cui ho giocato è probabilmente un brasiliano, in rosa il primo anno di C1 con Guardascione, il cui nome è Horacio de Lima. Ammiravo la sua tranquillità in campo oltre che la sua continuità nelle prestazioni. In una squadra che dal mercato di dicembre vinse praticamente tutte le partite, lui era il più continuo, l’unico da cui il nostro mister non riusciva a prescindere. Sempre corretto in campo ma allo stesso tempo un lottatore, nel senso buono del termine
9)E contro?
Probabilmente Guglielmo Loasses con cui ho avuto anche la fortuna di giocare insieme. Un giocatore che ha fatto la storia del calcio a 5 regionale. Il classico esempio di genio e sregolatezza.
10)Il gol o la partita più bella da quando giochi a futsal, ce la racconti?
Senza dubbio i due tiri liberi al Marianella 3 anni fa, quando a due giornate dal termine riuscimmo a vincere in casa di una delle più forti compagini del campionato riuscendo così a mettere un mattone enorme sul raggiungimento della salvezza diretta. E pensare che molti ebbero da ridire sulla trasparenza di quella vittoria.
11)Ed il giorno che cancelleresti dalla tua mente?
Una data recente, 8 dicembre, la sconfitta in finale di Coppa Italia con il Sant’Erasmo. Avevamo il favore dei pronostici. Un ko che mi lascia grossi rimpianti per il semplice fatto che in quella partita non abbiamo dato tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Rammarico diventato più forte dopo che siamo riusciti a vincere sul loro campo con una squadra rimaneggiata dagli infortuni due settimane dopo.
12)Un tuo pregio e un tuo difetto caratteriale
Sono un tipo abbastanza introverso che tende spesso a starsene per le sue. Questa mia peculiarità, a seconda dei casi, può essere considerata sia un pregio che un difetto.
13)E come calcettista?
Credo di essere molto lucido in campo. Sapere quasi sempre cosa fare nei momenti di tensione è una caratteristica importante. Il difetto che mi imputano spesso è che tiro poco verso lo specchio della porta ed è vero: difficilmente rischio una giocata se non sono convinto al 101%.
14)Hai un rito scaramantico prima di una gara?
Nessun rito in particolare. Non credo nella scaramanzia.
15)In conclusione: se dovessi trovare un calciatore (calcio a 11 per intenderci) a cui somiglia di più Emanuele Ciotola, chi scegli?
Non saprei. Qualche mio amico dice che nelle movenze somiglio a Zinedine Zidane. Ma lo dicono soltanto perché mi vogliono bene. Però qualcosa in comune io e lui ce l’abbiamo: il numero di maglia, il 21!
Comunicato Stampa
Virtus Futsal Flegrea