ERAVAMO PRONTI A FESTEGGIARE UN'EVENTUALE VITTORIA CHE CI AVREBBE PROIETTATO AL 2° TURNO PLAY OFF, MA ERAVAMO ALTRETTANTO PRONTI, DA UOMINI DI SPORT, AD ACCETTARE UN'EVENTUALE SCONFITTA E RELATIVA ELIMINAZIONE DAGLI STESSI; INSOMMA ERAVAMO PRONTI AD ACCETTARE QUALUNQUE VERDETTO AVESSE ESPRESSO IL CAMPO, MA AD UNA COSA NON ERAVAMO ASSOLUTAMENTE PRONTI E MAI PENSAVAMO DI DOVERLO ESSERE.
NON ERAVAMO PRONTI AD ASSISTERE AL GRAVE INFORTUNIO DI UN NOSTRO GIOCATORE CHE E' PRIMA DI TUTTO UN NOSTRO AMICO; UN INFORTUNIO CHE HA LETTERALMENTE SPAZZATO VIA IN UN SOLO SECONDO, QUALUNQUE PENSIERO POTESSE ESSERE RIVOLTO AD UNA PARTITA CHE ERA FINO A QUEL MOMENTO, IL NOSTRO UNICO PENSIERO.
NEL PRECISO ISTANTE IN CUI ABBIAMO REALIZZATO COSA FOSSE ACCADUTO A CRISTOFORO, E' DIVENTATO TUTTO SURREALE; NON ERA IL CLASSICO INFORTUNIO AL QUALE SI E' ABITUATI AD ASSISTERE E PER IL QUALE, NULLA SAREBBE CAMBIATO SE NON L'AVER PERSO UN GIOCATORE IMPORTANTE PER QUELLA PARTITA.
IL NOSTRO COMPAGNO ERA A TERRA, IL BRACCIO GIRATO SU SE STESSO ED IL SANGUE CHE SCORREVA SUL PARQUET A CAUSA DELL'OSSO CHE AVEVA PERFORATO IL TESSUTO: FRATTURA SCOMPOSTA DI RADIO ED ULNA CON RELATIVA OPERAZIONE; QUESTO IL VERDETTO IN SERATA DEL REFERTO MEDICO.
DUE COMPAGNI DI SQUADRA PORTAVANO CRISTOFORO MARTONE IMMEDIATAMENTE IN OSPEDALE, UN TERZO USCIVA DAL CAMPO SCONVOLTO ED IL RESTO DELLA SQUADRA, TRA LE LACRIME, SI CHIEDEVA COSA FARE E CHE SENSO AVEVA CONTINUARE A GIOCARE.
I DUE ARBITRI COMANDAVANO LA RIPRESA DEL GIOCO, MA IL GIOCO ERA FINITO, LA NOSTRA PARTITA ERA FINITA: IL NOSTRO UNICO PENSIERO ERA RAGGIUNGERE CRISTOFORO.
PERSONALMENTE NON CREDO ABBIA ALCUN SENSO PARLARE DELLA GARA, COME NON HA ALCUN SENSO DISCUTERE DEL RISULTATO, SE FOSSE GIUSTO O MENO, E QUANTO GLI ARBITRI STESSERO INCIDENDO SUL 3 A 2 PER IL MARIANELLA; RITENGO CHE ANCHE SE FOSSIMO STATI IN VANTAGGIO DI 10 RETI, NEL MOMENTO STESSO IN CUI E' ACCADUTO IL GRAVE INFORTUNIO, LA NOSTRA PARTITA SAREBBE COMUNQUE FINITA, POICHE' NON C'ERANO PIU' I PRESUPPOSTI PER POTERLA CONTINUARE.
NON E' PENSABILE GIOCARE O GESTIRE UNA GARA CON LE LACRIME AGLI OCCHI ED IL PENSIERO RIVOLTO AD UN AMICO CHE VIENE PORTATO D'URGENZA IN OSPEDALE, NON E' PENSABILE PARLARE DI RISULTATO, NON E' PENSABILE DISCUTERE DI ERRORI ARBITRALI.
L'UNICA OSSERVAZIONE CHE SENTO DI FARE, DOPO QUEL MALEDETTISIMO 5° MINUTO, E' PER LA TOTALE MANCANZA DI SENSIBILITA' DA PARTE DEGLI ARBITRI E DEI NOSTRI AVVERSARI, CON I PRIMI CHE CONTINUAVANO A REDARGUIRE ANCHE PER UNA MAGLIA FUORI DEI PANTALONCINI ED I SECONDI CHE ESULTAVANO AD OGNI RETE COME SE STESSERO GIOCANDO LA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE, SENZA RENDERSI CONTO CHE STAVANO GIOCANDO DA SOLI, CHE IN CAMPO C'ERANO SOLTANTO LORO E QUEGLI ALTRI DUE CON LA MAGLIA NERA, NERA COME UN SABATO CHE PURTROPPO RICORDEREMO A LUNGO, ALMENO FINO A QUANDO NON RIVEDREMO IL NOSTRO "CRIS" TORNARE IN CAMPO A SEGNARE ED A GIOIRE COME HA SEMPRE FATTO E, SONO SICURO, CONTINUERA' A FARE.
FORZA CRIS