Ieri a Cercola non è andata in scena soltanto una bellissima Parthenope-Mama San Marzano, partita senza esclusione di colpi tra due squadre dalla qualità sicuramente elevata. Un 3-3 che passa in secondo piano: tutti gli occhi lucidi su Lavinia che ha dato il calcio d’inizio. Un calcio che significa l’aver vinto la battaglia scacciando via il male ed i brutti ricordi per dar spazio alla speranza, alla luce che si va ad incanalare nello sport. Nel suo minuscolo emisfero il calcio a 5 campano ha fatto percepire alla figlia di Graziano Piccolo, presidente del club azzurro, il proprio calore. Un segno forte di umanità, quella che conta davvero, sprigionatosi nell’applauso proveniente dagli spalti. A fine gara abbiamo voluto sottolineare come lo sport possa essere viatico sociale, faro, simbolo, insieme al Graziano papà, nonostante tutto ciò che il ciclo della vita ci può porre lungo il percorso.
“Volevo ringraziare innanzitutto tutti coloro che ci sono stati vicini – così il numero uno della Parthenope. – Sono stati trentadue giorni da incubo, però i miracoli e le vittorie esistono. Quando si lotta contro un male oscuro e si vince, la felicità è immensa. L’emozione non si può nascondere: Lavinia è stata una guerriera, mai vista tanta forza. Molta ne abbiamo donata noi, ma ad 11 anni non ci si aspetta questa voglia di combattere e di vincere”.