Riceviamo e pubblichiamo. Senza accendere polemiche e senza invocare titoli accademici, leggi, sentenze e codici deontologici, ma al solo fine di fare chiarezza su un episodio equivoco e strumentalizzato va, in primo luogo, smentita l’opinione di chi si ritiene offeso da espressioni in realtà indirizzate ad altri e ciò risulta chiaro ed evidente dal loro stesso tono e dal contesto in cui sono state utilizzate.
Alla rispettabile redazione, poi, voglio ricordare che non sono i titoli accademici, le collaborazioni con prestigiose testate giornalistiche, ecc, ecc,… a fare di un giornalista grande, un grande giornalista per poter giustificare la divulgazione di notizie assolutamente inattendibili.
In un passo dell’articolo pubblicato su “Calcio Five” i giornalisti si chiedono: <<……Come fa la società della New Team a definire la nostra fonte “non certa”. Chi lo stabilisce?…..>> Ma come chi lo stabilisce? Quella che è ad oggi la situazione societaria chi può saperlo meglio della stessa New Team? E poi, bisogna ricordare ai giornalisti che non si può fare di una supposizione, per giunta riferita da terzi informatori, una notizia di cronaca, peraltro infondata.
Ancora, se anche il Signor Speranza avesse manifestato la propria preoccupazione di non riuscire a far fronte agli impegni economici della squadra, ciò non vale a giustificare una supposizione (del presunto informatore e travisata ed ingigantita dal giornalista) sul futuro societario; un eventuale momento di difficoltà della società non significa per forza che la stessa debba chiudere battenti.
Affinché la divulgazione a mezzo stampa di notizie di cronaca possa considerarsi lecito esercizio del diritto di cronaca, deve ricorrere, tra le altre, la condizione della verità oggettiva della notizia pubblicata, la quale comporta, come inevitabile corollario, l’obbligo del giornalista, non solo di controllare l’attendibilità della fonte, ma anche di accertare e di rispettare la verità sostanziale dei fatti oggetto della notizia, con la conseguenza che, solo se tale obbligo sia stato scrupolosamente osservato, si potrà serenamente affermare di aver esercitato il diritto di informazione.
Di cattivo gusto, poi, è il tono ironico con cui i giornalisti si rivolgono al sottoscritto chiedendogli eventuali titoli per poter avere un confronto alla pari ed espressamente chiedono di essere “chiamati” con i loro titoli.
Gli stessi giornalisti ignorano, forse, che un Cavaliere, un Conte, un dottore, un ingegnere, un giornalista, un dipendente del Ministero della Pubblica istruzione o di un’Azienda multinazionale, ecc., ecc.., non sono certo migliori di un SIGNORE Pinco Pallino (SIGNORE nel vero senso della parola).
Dirigente della New Team S.Giuseppe
SIGNOR CETTA NINO