Appartiene alla categoria degli allenatori silenziosi, quelli che non amano troppo apparire. Laureato in Scienze motorie, insegnante di Educazione fisica, preparatore atletico, tecnico di calcio a 5 di 1? livello, un profilo invidiabile quello di Raffaele Di Costanzo. Dopo l?esperienza nella sua San Sebastiano, con la Napoli Vesevo ? stato chiamato alla guida della Cfl Napoli Barrese con un imperativo categorico: portare la squadra in A. Un cammino poco deciso nel girone d?andata, fallito l?obiettivo della coppa Italia e un crocevia fondamentale sabato prossimo a Spoleto. Si ? sfogato contro la classe arbitrale: Renan, Romulo Rocha e Bico non saranno del match-clou per squalifica. ?Il concetto ? molto semplice: gli arbitri devono imparare a rapportarsi con giocatori, dirigenti e pubblico facendo i mediatori e non i ?protagonisti?. C?? troppa differenza sul modo di applicare le regole tra serie A e A2, eppure sono sempre gli stessi. Penso ad un ruolo da tutori dell?evento sportivo in cui lo spettacolo deve essere soltanto la partita. Ci? non accade ed ? per questa ragione che il futsal non decolla?.
Una Cfl che ha perso punti per strada frutto di amnesie di gioco e innesti poco efficaci fino a questo momento. Di Costanzo sviluppa moltissimo col gruppo la tesi del mental-training, capacit? cio? di allenarsi bene anche con la mente. Ma la spiegazione va al di l? di qualsiasi supporto teorico. ?Cerco di applicare le mie idee. Bisogna riconoscere per? che nel calcio a 5 ? molto pi? difficile tenere alta la concentrazione proprio per la rapidit? dei movimenti. C?? un elevato stress psicologico?. Migliore difesa del campionato, la squadra non ha trovato ancora un?identit? con l?incognita Gonzales e giocatori fuori condizione, oltre al grave infortunio a Ninho Pelentir. Promozione pi? difficile come egli stesso ammette: ?Dobbiamo imparare a fare i conti con le altre. Modugno e Spoleto non sono lass? per caso. Se Diogo recupera la condizione, Dalmas inizia a segnare, Gonzales si metter? a nostra disposizione e dimostriamo con le piccole la stessa determinazione di quando giochiamo con club pi? forti, la serie A pu? arrivare?. Nel suo curriculum c?? scritto istruttore di tiro con l?arco, pallavolo e nuoto, gli chiediamo cosa preferirebbe se dovesse stancarsi del calcio a 5. ?Sempre il calcio a 5, si pu? fare molto di pi? per questo sport con lo spirito che chiedo ai miei ragazzi ogni volta che scendono in campo: ognuno scavi dentro di s? cercando di dare il massimo?.
L’articolo sulla Gazzetta dello Sport di oggi 14-1 ? stato parzialmente modificato per esigenze di spazio dalla redazione. Questa la versione completa.