Elettrica, scorbutica, irrequieta come una giostra impazzita: avvolta nei vaghi lustrini di una classifica glamour e dei sogni di gloria nemmeno troppo implicitamente condivisi, Nola-Cisterna ha trovato il tempo di essere tutto questo e molto altro ancora, trascinando chi ne ha seguito le vicende in una sorta di frenesia interiore, impossibile da adattare o tantomeno placare, come un maremoto. Spietato e inflessibile come Leonida tra le mura amiche (5 vittorie su 5), il Nola si è trovato nell’inedita situazione di esser messo spalle al muro, come se per la prima volta avesse fatalmente trovato qualcuno che tirasse la corda ancor più forte; ciò nonostante, i bianconeri di casa hanno saputo fare di necessità virtù, raschiando il fondo del barile e ricorrendo a ogni possibile risorsa agonistica e mentale (compresa qualche intimidazione di troppo all’indirizzo del direttore di gara, fomentata dall’isterismo del pubblico) per evitare a tutti i costi la prima profanazione. Il Cisterna ha saputo ovviare alle numerose assenze, dimostrando personalità e un organico versatile, capace di adattarsi a diverse modalità di gara, ma aldilà di qualsiasi episodio, la grana è sempre la stessa: la squadra tende a staccare la spina con troppo anticipo. Si inizia subito tutto d’un fiato: Lauria rischia di dare immediatamente il benvenuto agli ospiti, se non fosse per la reattività dell’ottimo Bava; tuttavia, tra un arrembaggio e l’altro, i nolani impareranno alla svelta che poco conviene concedere il contropiede se l’avversario si chiama Cisterna, e di quel contropiede ne fa stile artistico. E così Pizzi approfitta della cortesia dei padroni di casa(palla persa in zona centrale) per orchestrare la ripartenza che manda in gol Esposito. Siamo ancora in clima di gentilezze e per poco Grimaldi non ricambia, concedendo un pallone sanguinoso a Lauria che si divora incredibilmente il pari immediato. Il Nola reagisce come un toro nell’arena: Bava è costretto a volare su Di Martino, poi nello stoppare Capistrano quest’ultimo crolla a terra: il penalty pare generoso, eppure viene concesso, e il portiere non tradisce: Capistrano indirizza bene, ma l’estremo difensore rossoblù intuisce con largo anticipo. Esposito mette in fila anticipi e chiusure in serie, guidando un reparto che sembra non perdere mai la concentrazione. Grimaldi, invece, carbura più lentamente, ma una volta ritagliatosi lo spazio è velenoso come al solito: un sombrero e una girata immediata sul palo costituiscono l’avvertimento che più tardi il Nola non ascolterà. Il cinismo del Cisterna trova la sua sublimazione nell’azione dello 0-2, nella quale gli uomini di Sprone arrivano in porta con due tocchi: centro di Romano da destra, inserimento e tacco di Rea. L’impeto del Nola tocca nuove vette, e lo mitiga appena l’1-2 di Pagano, finalizzatore di una gran giocata di Votello a sinistra. Si gioca su cadenze agonisticamente elevatissime, la pressione nolana adesso è costante, ma la minaccia dell’agguato è sempre dietro l’angolo. Pagano colpisce il palo, così come Romano sull’altro fronte. Grimaldi, però, ha sempre il colpo in canna e su corner ha la prontezza del condor nel tramutare in gol un pallone vagante. Si va al riposo, ed è facile immaginare quale sia il copione della ripresa: stavolta, però, c’è una variazione sul tema imprevista. Il Cisterna infatti smette improvvisamente di rispondere, tenta di amministrare ma lo fa con stanca impazienza più che con ordine. Di Martino, peraltro, va di fretta e ci mette poco ad accorciare le distanze, mandando fuori tempo il fin lì perfetto Esposito e inchiodando Bava. Il Cisterna abbassa eccessivamente il baricentro, chiamando fuori gli assatanati rivali e dopo uno spreco di Votello, Di Martino timbra il 3-3 contestatissimo dagli ospiti (Pizzi era rimasto a terra in seguito a un contrasto). Gli animi si surriscaldano, Esposito, Parisi e Di Martino in particolare sembrano tenerci parecchio a salutare la compagnia in anticipo, ma l’arbitro sembra inibito dalla paura di accendere fuochi ulteriori. Il clima da corrida sembra privilegiare i bollenti spiriti dei nolani, e Lauria trova il diagonale giusto per l’insperato sorpasso. Esposito, però, ha ben altro in mente, e in mezzo alla baraonda prima trova la botta da fuori del pareggio, poi addirittura riporta le gerarchie all’origine, lasciando Parisi di pietra su punizione. La partita, già dì per sè infiammabile, si incendia: il Nola sembra quasi tenere in ostaggio gli avversari, la butta sull’assedio disordinato, cerca il rimpallo o lo spiovente decisivo. Trova un aiuto prezioso nel rivedibile direttore di gara, che prima nega un rigore a Puzella, poi ne concede uno ai padroni di casa, trasformato da Di Martino. Tutti stravolti, tutti un po’ scontenti, e la giostra si ferma.
Cosi commenta la gara Mister Sprone”La gara di oggi non so se definirla prova di forza o ennesimo passo falso,visto che vincevamo fino a pochi minuti dalla fine,abbiamo giocato una buona gara,contro la squadra più forte fin’ora incontrata,anche oggi avevamo tante defezioni,forse è questo il nostro grande rammarico non aver mai potuto avere tutta la rosa a disposizione,però anche nella difficoltà abbiamo dato tutto,non giocavamo una gara ufficiale da tre settimane ed anche questa poteva essere un incognita,dobbiamo continuare a giocare per vincere come abbiamo fatto fino ad oggi,adesso vedremo in quest’ultime tre gare del girone di andata di rientrare sulle prime due,ne abbiamo i mezzi e sperando che il nostro vero avversario,cioè la sfortuna, ci abbandoni e ci lasci esprimere il nostro grande potenziale”
ADETTO STAMPA ASD FUTSAL CISTERNA
MATTIA PASSARIELLO