Ora sarebbe troppo facile gettare la croce solo addosso al tecnico. Anzi, contro il Venafro di Cipro, parole dello stesso allenatore casertano, lo Scarabeo ha giocato una partita perfetta e deve ringraziare anche la fortuna, il suo portiere Piedimonte e la ritrovata vena realizzativa di Benincasa se ha portato a casa i tre punti. Ma questo Scafati deve vincere e convincere e quando una squadra è costruita per schiacciare il campionato si è inevitabilmente sotto pressione, si sbaglia e si perdono i comandi. Probabilmente Lapuente non aveva in pugno la situazione perchè non aveva dalla sua parte tutta la squadra e quando non si naviga nella stessa direzione è giusto prendere decisioni drastiche. Le sue dimissioni dunque non sono altro che la conseguenza logica del quadro piuttosto complicato che si era creato nuovamente al club salernitano. Ma il responsabile, come abbiamo già scritto e detto, non può essere solo lui. La squadra avrebbe qualità tali da poter esprimersi su tutti altri livelli e fino ad ora si è visto molto raramente. Per questa ragione è ipotizzabile pensare anche a qualche taglio "dicembrino": si era parlato di un possibile addio di D'Argenzio, anche per problemi di lavoro e potrebbe esserci l'addio di Pereira. Forse qualcun altro, sta di fatto che la società deve correre ai ripari non sbagliando la scelta del nuovo allenatore. Tra i campani i nomi caldi sono sempre gli stessi, ma nessuno per motivi diversi è candidato seriamente. Deda ha problemi di lavoro, Cundari non va d'accordo con alcuni gicoatori, Serratore non è voluto da una parte della società, Tarcinale è lontano dai grandi palcoscenici da un po', Falcone non sembra avere la necessaria esperienza per il club. Ora, a meno di sorprese tra questi, ci si tufferà fuori regione per Musti ad esempio o altri nomi altisonanti. Ma bisogna far presto e soprattutto trovare qualcuno che faccia ritrovare alla squadra quell'umiltà senza la quale non si vincerà mai un campionato.