Nonostante occupi l’ultima posizione del girone A di Serie D campana, è una società seria e organizzata che, dopo la retrocessione dalla C2 dello scorso anno, ha deciso di puntare su un gruppo di ragazzi che potranno dare una grossa mano nelle stagioni a venire grazie all’esperienza accumulata nel campionato che volge al termine: il Bellona Five Soccer cercherà di regalare ai propri sostenitori le gioie che meritano grazie ad un progetto futuristico molto importante.
Figura centrale della società casertana è mister Gino Apisa, dal 1995 perno del futsal bellonese: ai tempi della Serie A era trainer dell’Under 21 e vice allenatore della prima squadra.
Mister, dopo l’ottimo pareggio contro lo Sporting Limatola, qual è il vostro obiettivo per le ultime due partite di campionato? “Ringrazio i miei ragazzi, che nonostante non siano mai riusciti a vincere una partita, non hanno mai perso l’entusiasmo, elemento indispensabile per raggiungere buoni risultati sportivi. Abbiamo ricevuto complimenti su tutti i campi in cui abbiamo giocato: cercheremo di chiudere nel migliore dei modi questa stagione”.
Che insidie nasconde il prossimo match in casa della Libertas Cerreto?
“Non guardiamo ai nostri avversari, andremo nella loro tana per dare il massimo. Cercheremo di esprimere un futsal intenso e cinico: vogliamo onorare i nostri colori”.
Il team che l’ha impressionata maggiormente?
“Il Boca Futsal è di un’altra categoria. Può vantare futsaleri in grado di far la differenza in Serie D. Anche le due mondragonesi esprimono un buon gioco”.
Come giudica la stagione del Bellona?
“Per noi è stato un anno di transizione. Dopo una retrocessine non è semplice ripartire. L’anno prossimo cercheremo di migliorare la rosa con qualche innesto importante. Sabato ho fatto esordire due ’99: il vivaio deve essere il nostro fiore all’occhiello”.
Il suo saluto ai tifosi?
“Li ringrazio di cuore. Anche se non abbiamo disputato una grossa annata, ci sono sempre vicini. Voglio approfittare dell’intervista per esprimere una considerazione sulla classe arbitrale. Anche se siamo il fanalino di coda del raggruppamento, abbiamo gli stessi diritti delle altre compagini. Abbiamo subito diversi torti dalle giacchette nere: voglio che i miei calcettisti giochino per divertirsi. Se così non sarà, rischiano di non farci iscrivere nei prossimi anni”.
Nonostante occupi l’ultima posizione del girone A di Serie D campana, è una società seria e organizzata che, dopo la retrocessione dalla C2 dello scorso anno, ha deciso di puntare su un gruppo di ragazzi che potranno dare una grossa mano nelle stagioni a venire grazie all’esperienza accumulata nel campionato che volge al termine: il Bellona Five Soccer cercherà di regalare ai propri sostenitori le gioie che meritano grazie ad un progetto futuristico molto importante.
Figura centrale della società casertana è mister Gino Apisa, dal 1995 perno del futsal bellonese: ai tempi della Serie A era trainer dell’Under 21 e vice allenatore della prima squadra.
Mister, dopo l’ottimo pareggio contro lo Sporting Limatola, qual è il vostro obiettivo per le ultime due partite di campionato? “Ringrazio i miei ragazzi, che nonostante non siano mai riusciti a vincere una partita, non hanno mai perso l’entusiasmo, elemento indispensabile per raggiungere buoni risultati sportivi. Abbiamo ricevuto complimenti su tutti i campi in cui abbiamo giocato: cercheremo di chiudere nel migliore dei modi questa stagione”.
Che insidie nasconde il prossimo match in casa della Libertas Cerreto?
“Non guardiamo ai nostri avversari, andremo nella loro tana per dare il massimo. Cercheremo di esprimere un futsal intenso e cinico: vogliamo onorare i nostri colori”.
Il team che l’ha impressionata maggiormente?
“Il Boca Futsal è di un’altra categoria. Può vantare futsaleri in grado di far la differenza in Serie D. Anche le due mondragonesi esprimono un buon gioco”.
Come giudica la stagione del Bellona?
“Per noi è stato un anno di transizione. Dopo una retrocessine non è semplice ripartire. L’anno prossimo cercheremo di migliorare la rosa con qualche innesto importante. Sabato ho fatto esordire due ’99: il vivaio deve essere il nostro fiore all’occhiello”.
Il suo saluto ai tifosi?
“Li ringrazio di cuore. Anche se non abbiamo disputato una grossa annata, ci sono sempre vicini. Voglio approfittare dell’intervista per esprimere una considerazione sulla classe arbitrale. Anche se siamo il fanalino di coda del raggruppamento, abbiamo gli stessi diritti delle altre compagini. Abbiamo subito diversi torti dalle giacchette nere: voglio che i miei calcettisti giochino per divertirsi. Se così non sarà, rischiano di non farci iscrivere nei prossimi anni”.