La sua stagione è stata estremamente positiva: 20 gol ed un altissimo minutaggio. Salvatore Striano, calcettista in forza al Sant'Egidio, puo' ritenersi assolutamente soddisfatto del campionato appena disputato con il club del patron Attianese. Con il giocatore ripercorriamo in un'intervista le fasi salienti di un torneo altalenante per la compagine salernitana in cui la salvezza è arrivata solo all'ultima giornata.
Che voto darebbe al campionato del Sant'Egidio?
" Darei alla mia squadra un 7,5 per aver raggiunto la salvezza tra tante difficoltà che si sono verificate nel corso di un campionato costellato da cambi di allenatori e ricambi di calciatori. 6- invece alla stagione che avrebbe dovuto riservare più soddisfazioni".
Qual è il suo bilancio della stagione appena conclusa?
"Io penso che personalmente sia stato positivo visto che ho fatto 20 gol e ho saltato solo una partita per somma di ammonizioni".
Qual è stato il momento più difficile del campionato?
"Tutto il campionato si è rivelato molto complicato dal momento che abbiamo centrato la salvezza solo all'ultimo turno".
E il momento più esaltante?
"Quando espugnammo Eboli imponendo un netto 9 a 2. In quella circostanza capimmo realmente che avremmo potuto salvarci senza disputare i play off. Era l'unica partita in cui non scesi in campo per squalifica, forse per questo motivo vincemmo (ride, ndr)".
Quanto è stato importante il lavoro di mister Malafronte nel raggiungimento della salvezza?
"Il mister è stata una persona molto importante per noi,sia sul piano sportivo che sul piano emotivo. Ha riscontrato tante difficoltà come ad esempio la costante esiguità dell'organico e per questo motivo è uno dei pioneri in assoluto della salvezza. Colgo l'occasione per ringraziarlo ancora e spero di poter lavorare ancora con lui. Se mi fosse consentito di attribuirgli un voto, gli darei 8".
Crede che l'esonero del tecnico Bonito abbia migliorato o peggiorato gli equilibri interni alla squadra?
" Mister Bonito prima di essere un bravo allenatore è una bravissima persona e credo anche fin troppo onesta per questo sport. Il suo esonero non ha portato veri cambiamenti per quanto riguarda i risultati, ma sul piano emotivo abbiamo vissuto una radicale trasformazione".
Cosa ne pensa del capitolo Bouchè?
"Ho lavorato con Bouchè anni fa in quel di Pagani e insieme centrammo anche i play off. La sua parentesi al Sant'Egidio è stata troppo corta per poter dare un giudizio".
Come giudica la sua personale stagione?
"Non gradisco esprimere giudizi sulla mia persona. Preferisco siano gli altri e giudicarmi. Sarei curioso di sapere cosa pensino di me i miei compagni".
Ha dei rimpianti? Il Sant'Egidio avrebbe potuto fare qualcosa in più?
"Per il potenziale tecnico di cui disponevamo avremmo dovuto indubbiamente fare qualcosa in più. Non alludo al raggiungimento dei play off, ma almeno dovevamo salvarci con parecchie giornate di anticipo".
Cosa sarebbe servito al Sant'Egidio per poter lottare quanto meno per i play off?
"Innanzitutto tre giocatori: un pivot, un centrale e un laterale. Poi sarebbe servito anche il nostro bomber Ferraioli, il quale per problemi fisici è stato costretto a restare fuori dal campo per diversi mesi".
Cosa farà l'anno prossimo? Resterà al Sant'Egidio?
"Ora voglio solo godermi un po' di meritato riposo. Per l'anno prossimo si vedrà e dovrò valutare soprattutto le intenzioni della società".
Apriamo una parentesi sul San Marzano. Secondo lei il team di Barbato riuscirà ad effettuare il salto di categoria?
"Conosco molti elementi del San Marzano con cui nutro anche forti amicizie. Conosco anche la loro levatura tecnica e sono sicuro che venderanno cara la pelle per conquistare la serie B".