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Sono fallite tutte le operazioni sorpasso delle campane nella settima giornata di andata. Se il Napoli Ma.Ma esce indenne dal campo del Palestrina, diverse sono le considerazioni per Scafati e Napoli C5. Per la squadra della famiglia Oranges l’impegno in trasferta corrisponde al quinto risultato utile consecutivo, ai giallorossi manca quel pizzico di fortuna che avrebbe consentito di mettersi alle spalle i laziali e anche la zona playout puer restando una classifica ancora molto corta.
I ritmi vertiginosi del match tra Scafati e Regalbuto hanno messo a nudo i limiti dei gialloblù in formazione però ampiamente rimaneggiata. Senza Schleder, Mele, in panchina per onor di firma, e Salerno infortunato la squadra di casa sciupa un doppio vantaggio.
Mattiello in versione superman e lo stakanovista Botta, in campo per 20 minuti filati nel secondo tempo, spiegano come la coperta sia leggermente corta e tornano i famosi dubbi su organico troppo limitato per la categoria con il rischio di avere troppi rimpianti per i punti persi.
Il Napoli C5 perde in casa al cospetto di un Acireale in difficoltà di roster, senza i nazionali Latino e Rizzo, ma che sfodera una gran prestazione di Tornatore. Certo è che il Napoli, quando non la butta dentro, sembra quasi una consegfuenza logica la sconfitta con la capicità di farsi del male nelle poche occasioni create dagli ospiti.
Il derby è alle porte e Di Costanzo deve capire in fretta cosa e come cambiare per non ritrovarsi invischiati nella lotta per i playout. L’aria è un po’ pesante, ma le qualità tecniche per uscirne sono indubbie.
Aveva parlato di partita da dentro o fuori Sergio Scavassa contro la Meco Potenza e probabilmente è stata quella del fuori tutti. A quindici giorni dal mercato con i Villalba ancora in attesa di trasferimento resta il dubbio amletico se ne vale la pena o meno.
La sfida lanciata dal presidente Boccia è davvero difficile da vincere soprattutto quando a metà del percorso ti ritrovi a quota zero e sei il cavallo di rincorsa del Palio di Siena.
Josè Astarita