La serie C1 non ripartirà, non c’è il numero minimo richiesto di otto partecipanti. Il dg dell’Unina Futsal Flegrea Pino Falcone ha voluto precisare come la volontà del club fosse ovviamente di andare avanti e come il Comitato Regionale abbia rispecchiato quella delle altre partecipanti, inizialmente concordi in maggioranza. In questo modo però per le cinque squadre sicure di voler proseguire sussiste una penalizzazione, l’auspicio è dunque quello di continuare anche con questo numero e render concreto l’interesse nazionale.
“Volevamo portare a termine questo campionato di C1 – dice. – La competizione ha la dignità di rivestire carattere nazionale e le società che ne fanno parte erano attrezzate per affrontare gli impegni. Il massimo campionato regionale deve essere questo per il futuro, pronto al palcoscenico nazionale. Inoltre, a seguito delle garanzie di ristoro per i tamponi, non vedo problematiche economiche. Comprendo sicuramente quelle sulla salute, tutte condivisibili, e devo dare atto al responsabile Boccarusso di aver riunito tutti noi in assemblea telematica e aver chiesto quali fossero le volontà. C’era quasi unanimità nel voler continuare con le rassicurazioni riguardanti i ristori stessi e il Comitato ha rispecchiato la volontà dei club. Nulla è stato lasciato al caso nelle riunioni, ma comprendo che la paura di ciò che ci circonda abbia fatto cambiare idea a tanti. Voglio anche sottolineare come sia sbagliato porre un minimo di partecipanti per la ripartenza, dal punto di vista strettamente sportivo servono compagini promosse in B e se si era pronti a dichiarare il preminente interesse nazionale non vedo il motivo per cui non si sarebbe potuto continuare anche in cinque. A tal proposito me ne faccio portavoce, siamo cinque e dovrebbe esserci concessa la possibilità di portare a termine la stagione dal momento che in questa maniera chi vuole andare avanti viene comunque penalizzato”.