Il derby della terza giornata di campionato in serie A2 non dà certezze. La squadra del presidente Longobardi raggiunge quota sei e si mette alle spalle la sconfitta contro il Modugno, ma gioca col freno a mano. Una partita che ha esaltato ancora una volta le prestazioni del portiere Valdano, decisamente, con Amirante il migliore in campo, deve comunque far riflettere Pierrotti. Fare prosa e non poesia in queste gare è fondamentale, ma lo Scafati lo ha fatto troppo poco e si è fermato troppo presto senza affondare il colpo del ko su una preda agonizzante, considerato il roster a disposizione di Lapuente.
L’Orange Passion non esce ridimensionato dalla sfida, anzi. Il tecnico spagnolo si affida ai cinque over a disposizione che tengono in piedi la baracca sino a un minuto dal termine quando il furetto Amirante chiude i giochi. Soltanto applausi, dunque, per come è stata interpretata questa sfida. Ora si deve aspettare con fervente impazienza il tesseramento dei fratelli Villalba e di Felipe Melo, non quello della Juve, un italo-brasiliano under 25 presente al palazzetto che sarà integrato nell’organico, per provare a rimettersi in corsa per la salvezza quanto prima. Il Giovanile potrebbe fare al caso della famiglia Boccia se fossero tutti disponibili.
Fa bene il cambio di panchina alla Me.Co Potenza che stende di rimonta il Napoli calcio a 5 di Di Costanzo. Il fiato corto, così come la panchina, ha penalizzato non poco la squadra partenopea che deve assolutamente recuperare tutti gli effettivi per soffrire di meno. Certo è che, tirate le somme, se non la butti dentro in almeno 5 nitide palle gol con Campano non in giornata alla fine è chiaro che può maturare le sconfitta, ma la squadra c’è e con qualche cambio può fare meglio.
Il Napoli Ma.Ma. impatta a Fasano contro i pugliesi che all’esordio avevano castigato l’Orange Passion e di buono, al di là del punto, c’è da considerare il miglioramento della fase difensiva. I gialloverdi che avevano incassato 12 reti nelle prime due gare chiudono il match sull’1 a 1, resta l’amarezza perché il Fasano non sembra essere uno squadrone quest’anno e Gigliofiorito e compagni non hanno avuto la capacità di chiudere la gara prendendo un altro gol evitabile. Peccato, perché come l’anno scorso questa squadra può assumere una vera identità solo tra qualche settimana e c’è già la consapevolezza di aver buttato via qualche occasione di troppo.
di Josè Astarita