di Fabio Morra
Il tavolo delle trattative si ? interrotto bruscamente. Dopo l’incontro di stamane, i tre presidenti di Bellona, Marcianise e Vico Equense hanno preso tre direzioni differenti. Il primo a spiegare la sua posizione ? Carlo Sparaco: “Per me era solo una chiacchierata per capire se ci fossero concretamente delle soluzioni diverse da quelle che ho in mente. Ma ho sempre detto che voglio andare avanti secondo quella che considero la mia filosofia e difficilmente trover? un accordo su basi che non rispondono alle mie esigenze. Giocare lontano dal Casertano non ha senso e l’unico motivo che mi spinger? a continuare resta quella di avere una struttura. Ragiono meglio da solo, per? questo non vuol dire che le porte sono chiuse. Chi vuole entrare a far parte della famiglia del Marcianise non ha che da chiedercelo”.
Un’apertura al Bellona?
“Ho assistito indirettamente alla rottura del loro accordo. Non so quali siano le intenzioni di Carusone, devo andare avanti per la mia strada e sono convinto che si possa ancora fare un Marcianise competitivo. La prossima settimana (luned? ndr) avremo la risposta su un impianto di Caserta inaugurato l’anno scorso per il basket al quale verranno fatte delle modifiche per avere le misure adatte al calcio a 5 (20×40), abbattendo e ricostruendo una tribuna. Se questa operazione dovesse andare in porto, con il forte interessamento dell’amministrazione comunale di Caserta, il nuovo palasport avrebbe solo 800 posti e non mille a sedere come previsto dal regolamento, ma spero che la federazione ci dia una deroga per giocare”.
Il nome del nuovo allenatore?
“Aspettiamo la prossima settimana per ufficializzare la nuova struttura, altrimenti torniamo al discorso di questi giorni. Se questa volta tutto dovesse andare per il verso giusto, sappiamo di avere poco tempo per fare la squadra, ma ci sono tanti allenatori e giocatori che possono rientrare nel progetto Marcianise”.
Giuseppe Carusone (nella foto) pare quasi che abbia gettato la spugna: “Penso di abbandonare, i grandi club si uniscono per fare squadre ambiziose, noi non ci risuciamo. Non vedo pi? come si possa andare avanti”.
E la fusione con il Vico Equense?
“Evidentemente non c’erano pi? i presupposti per fare bene un campionato di serie A2, non abbiamo grandi risorse, lo dico a malincuore”.
Un Bellona che rischia di scomparire nell’anno in cui potrebbe arrivare in A attraverso il ripescaggio. Non ? sconfortante?
“Effettivamente, sono a conoscenza che la mia societ? ha le porte spalancate per il ripescaggio in massima categoria, vista la situazione che si ? venuta a creare. Ma non sono in grado di farla e non credo che presentarci evetualmente con una squadra poco competitiva ci faccia onore dopo vent’anni che facciamo questo sport”.
Ci sono altre soluzioni, ha in mente qualcosa per invertire la rotta?
“Ho pochi giorni di tempo per capire cosa si possa fare. In questo momento vedo il buio perch? non ci sono partner in grado di sostenere un campionato di serie A ed ? fallita anche l’idea della A2. Vedremo se cambier? qualcosa”.
Raffaele Di Rosa, infine, esprime la sua delusione: “Pensavo che non ci dovessero essere problemi con il Bellona ed invece ? saltato tutto. Ho semplicemente tratto le conseguenze dell’incontro avuto stamane e decider? il da farsi”.
Andr? in qualche altro club?
“Ho degli incontri tra oggi e domani (Cogeap vesevo e Gragnano ndr), valuter? attentamente che passo devo affrontare”.
Il calcio a 5 da Vico Equense ? scomparso?
“Proveremo a fare una categoria regionale (serie C1 con il titolo dell’Artema ndr), ? indubbio che la fretta ora non ci consente di programmare pi? un bel niente. Sar? sicuramente un anno in cui dobbiamo riflettere e poi possiamo ripresentarci con nuove idee”.