La scorsa settimana ? morto per incidente sul lavoro il giovane Raffaele Chianese di 17 anni. Aveva giocato con la Nuova Era e con il Futsal Marano in C2, sognava di diventare un grande campione di calcio a 5. Pubblichiamo la lettera scritta sul sito del Futsal Marano. C’? ovviamente un’inchiesta in atto e le autorit? competenti sapranno stabilire le precise responsabilit?. Ci associamo al dolore degli amici e della famiglia con un abbraccio simbolico a Raffaele. Segue l’articolo tratto da il Mattino.
Se fossimo in un paese civile gli operai che vanno al lavoro di mattina dovrebbero essere sempre sicuri di tornare la sera a casa, se fossimo in un paese civile le leggi per la sicurezza dei lavoratori andrebbero rispettate e NON ignorate, se fossimo in un paese civile NON ci sarebbe la legge 30, legge assassina , se fossimo in un paese civile un minorenne non dovrebbe precipitare dal 5? piano per montare un condizionatore, se fossimo in un paese civile un operaio che adempisce a determinate mansioni dovrebbe indossare scarpe antinfortunistiche, casco , guanti e una fune che impedisce qualsiasi caduta, se fossimo in un paese civile chi sbaglia dovrebbe pagare, se fossimo in un paese civile nessuno dovrebbe lavorare a “nero”, se fossimo in un paese civile i datori di lavoro che inviano i propri dipendenti al macello per pochi spiccioli al mese, senza assicurare loro i diritti previsti dalla legge, dovrebbero essere indagati, arrestati, processati, ma ormai in Italia chi delinque ? considerato come “UNO BUONO”, se fossimo in un paese civile gli investigatori avrebbero dovuto tutelare tutti i minorenni e gli operai MORTI SUL LAVORO prima della loro scomparsa e non dopo, se fossimo in un paese civile tutti i minorenni dovrebbero andare a scuola, se fossimo in un paese civile i signori del parlamento dovrebbero varare provvedimenti in grado di assicurare maggiore tutela nei confronti della nostra FORZA OPERAIA, ma ahim? sono troppo impegnati a salvare il loro padrone dagli infiniti processi che lo sommergono, se fossimo in un paese civile esisterebbero commissioni di viglilanza in grado di sorvegliare tutte le imprese edili, arrecare loro pene pecunarie in caso di trasgressioni, e informare l’autorit? giudiziaria. CIAO RAFFAELE, vittima innocente di questo sistema ormai marcio, vittima del tuo datore di lavoro ASSASSINO, vittima della tua apprezzabile diligenza che ti imponeva di strafare affinch? il tuo lavoro diventasse “certosino”, vittima di uno stato che ignora la classe operaia. FAI BUON VIAGGIO E POI RIPOSA SE PUOI.
DAVIDE FERRANTE dal sito www.futsalmarano.com
L’articolo tratto da il Mattino
Sangue e acqua tra il marciapiede e la strada. Il rivolo della vergogna e del dolore ? tutto ci? che resta sull?asfalto di Raffaele Chianese. ? precipitato dal quinto piano di una palazzina con gerani colorati ai balconi: a diciassette anni, in una splendida mattinata da mare, Raffaele stava cercando di installare un condizionatore d?aria sul terrazzo di un attico lungo il corso principale di Casalnuovo. Era contento Raffaele. Due mesi fa era stato assunto come apprendista dal titolare di una ditta che si occupa di lavori edili nella citt? a ridosso di Napoli. Era in regola con le norme assistenziali e previdenziali ma secondo gli investigatori il giovane non era assolutamente garantito dalle attrezzature per la sicurezza sul lavoro. Con lui ieri mattina c?erano un altro operaio della ditta di Casalnuovo e un elettricista. Intorno alle 12 il tonfo e lo schianto senza appello. Raffaele ? precipitato da un?altezza di quindici metri, ? rimbalzato su un balconcino ed ? schizzato sul ciglio della strada. Sono accorsi i suoi colleghi, i commercianti, la gente che faceva shopping, l?ambulanza, i medici. Inutile correre in ospedale: inquirenti e investigatori hanno eseguito i rilievi e chiamato il carro funebre. Diventare calciatore e aiutare la sua famiglia: i sogni di Raffaele cancellati in una luminosa mattinata d?estate. Secondo di cinque figli, genitori separati, quei soldi li dava alla sua mamma, specialmente da quando il padre era finito nei guai con la giustizia per reati contro il patrimonio. Due anni fa, con la madre e i suoi fratelli avevano occupato un appartamento a Scampia, nella ?Vela rossa?, sinonimo di pusher, sentinelle e spaccio. Avrebbe potuto guadagnare molti soldi e invece Raffaele Chianese aveva scelto un?altra strada: quella del lavoro pulito e dello sport. Di recente una squadra di calcio a cinque lo aveva chiamato per un ingaggio a livello agonistico. L?attivit? di operaio gli serviva anche per mettere insieme i soldi per il viaggio e per comprare qualche capo di abbigliamento. Di qui a qualche settimana avrebbe forse cambiato citt?. Sul posto, i carabinieri di Casalnuovo e gli inquirenti della Procura di Nola: due le inchieste aperte che dovranno accertare la dinamica dell?incidente e se il ragazzo fosse protetto mentre lavorava dal quinto piano. A lungo i militari hanno ascoltato le testimonianze del datore di lavoro di Raffaele, che era sul posto al momento della tragedia. Una tragedia che adesso si consuma anche nell?abitazione della famiglia che aveva ordinato l?installazione dei condizionatori in quell?attico dal caldo insopportabile. Al citofono della palazzina 474 di corso Umberto a Casalnuovo risponde la proprietaria dell?appartamento: non parla a lungo, pare che subito dopo il ?volo? di Raffaele sia stata colta da malore. ? una sua parente che vive al piano di sotto a raccontare che il peggio ? avvenuto in pochi minuti: ?Ero uscita a fare la spesa – dice la donna – e gli operai stavano lavorando. Sono tornata dopo poco e la strada era gi? bloccata, sul marciapiedi ho visto un telo bianco e tanta gente che piangeva?. Tanta gente tranne la madre di Raffaele, avvisata con una telefonata: suo figlio ? caduto, sta in ospedale, venga al Policlinico.